Imola, nuove antenne per cellulari. Il Comune stoppa Wind-Tre

Il gestore voleva installare un altro ripetitore in centro: l’amministrazione ha detto no

Il numero degli smartphone cresce e i gestori devono adeguare le strutture

Il numero degli smartphone cresce e i gestori devono adeguare le strutture

Imola, 9 luglio 2017 – Le polemiche del recente passato sembrano ormai solo un lontano ricordo. Eppure, dopo le proteste che solo pochi anni fa avevano accompagnato l’arrivo di alcuni impianti, e i risultati (rassicuranti per l’amministrazione) dei monitoraggi compiuti da una ditta toscana specializzata e finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, le richieste dei gestori della telefonia mobile per l’installazione di nuovi ripetitori in città non si fermano; e basta dare un’occhiata al numero di smartphone in circolazione per capirne il motivo.

Il Comune ha terminato, proprio in questi giorni, il consueto aggiornamento annuale della mappa delle localizzazioni delle antenne. Il documento, che recepisce i piani di sviluppo presentati dagli operatori del settore per il 2017, sarà in settimana al vaglio prima della commissione competente e poi del Consiglio comunale. Le richieste dei gestori fanno riferimento a tre «aree di ricerca»: si tratta, in sostanza, di porzioni del territorio imolese sul quale andare a installare, eventualmente, i ripetitori.

L’amministrazione, dal canto suo, ha però già dato ai gestori un disco rosso e un altro giallo. Sulla base del «parere di compatibilità» fornito dal Servizio edilizia privata e ambiente, infatti, è stato ribadito che l’area di ricerca individuata da Wind/Tre, «posta interamente all’interno del perimetro del centro storico», secondo il Comune «non è compatibile con le norme urbanistiche» vigenti in quanto l’intera zona a ridosso dell’Orologio risulta vincolata dal Psc. E dunque non ci sarebbe la possibilità di «individuare edifici compatibili con l’installazione».

Ci sarà poi da discutere anche per quanto riguarda l’area di ricerca di Montecatone individuata da Tim. Vista la vicinanza con la clinica di riabilitazione, e in ossequio alle norme sull’inquinamento elettromagnetico, il Comune chiede infatti si faccia l’accorpamento in co-siting con l’impianto Vodafone già operativo in via Chiesa di Montecatone. Nulla osta, invece, all’altra richiesta della Tim, che vuole ampliare l’area di ricerca attualmente esistente a Zello.

Nessun problema nemmeno per gli impianti inseriti nelle mappe degli anni precedenti ma non ancora realizzati: vengono tutti riproposti nel nuovo documento, che comprende un totale di 59 antenne già installate su 37 impianti costruiti in aree pubbliche e private. Prima del rilascio di ogni nuova autorizzazione per l’installazione di siti puntuali di telefonia mobile, il Comune fa comunque sapere che effettuerà anche la pubblicità legale per informare adeguatamente i cittadini.