Asilo ’I Cuccioli’, adesso è battaglia legale

L’asilo privato è stato posto sotto sequestro mercoledì. I titolari: “Chiederemo i danni“

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Imola, 10 ottobre 2016 - Saranno gli imolesi Alberto Padovani e Claudia Cisotto i due legali incaricati di difendere i responsabili dell’asilo nido ‘I Cuccioli’ nell’intricata vicenda giudiziaria che ha visto la struttura di via Montecatone finire sotto sequestro per ordine del Gip del tribunale di Bologna.

All’origine di tutto, le segnalazioni di un gruppo di genitori che ad aprile hanno ritirato i loro figli dal nido, in aperto contrasto con la gestione amministrativa e i metodi disciplinari portati avanti proprio dalla titolare. Segnalazioni che, pur in mancanza di una formale denuncia, sono arrivate alla Procura emiliana, titolare dell’inchiesta.

In attesa che, a partire dalle prossime ore, gli inquirenti tolgano almeno parzialmente il velo sulla vicenda (nessuno ha ancora spiegato come si sia arrivati, mercoledì sera, a mettere i sigilli), non si conoscono nemmeno le eventuali ipotesi di reato a carico della proprietà de ‘I Cuccioli’, realtà totalmente privata e non convenzionata con il Comune nella quale risultavano iscritti una decina di bimbi, oggi in via di ricollocamento.

A quanto si apprende, la titolare non sarebbe stata ascoltata dagli investigatori (a differenza di una parte dei genitori) e né per lei né per gli altri componenti della direzione sarebbero comunque scattate misure cautelari. «Aspettiamo di leggere le carte – fanno sapere da via Montecatone – e poi partiremo con l’opposizione al decreto di sequestro. Siamo pronti a chiedere il risarcimento per i danni che qualcuno ha voluto provocare».

Per adesso, nel raccontare la vicenda, si è rimasti sempre nel campo delle versioni contrastanti. Da un lato, le accuse dei genitori dei bimbi ritirati dal nido e delle tre ormai ex collaboratrici della struttura, che puntano il dito soprattutto contro l’isolamento punitivo riservato ai colpevoli di comportamenti scorretti.

C’è stato il caso dello yogurt fatto mangiare (controvoglia o con il sorriso, a seconda di chi racconta l’episodio) a una bimba allontanata dal resto del gruppo, i rimproveri (la cui portata resta da chiarire) per un piccolo che aveva scritto sul muro e quelli indirizzati a un altro bimbo reo di aver gettato del cibo per terra. «Parliamo di fatti acclarati e confermati pubblicamente anche dalla titolare – assicura uno dei genitori che ha ritirato il figlio da ‘I Cuccioli’ –. Siamo rimasti basiti dai metodi utilizzati dalla direttrice e lo abbiamo segnalato anche all’Ufficio scuola del Comune».

Dall’altra parte della barricata, ecco i responsabili della struttura in zona Piratello, sostenuti dai papà e dalle mamme che in questi mesi hanno lasciato i loro piccoli iscritti lì, pronti a circoscrivere il tutto a «alcuni episodi volutamente esagerati da parte di persone che avevano i loro interessi in questa vicenda».

In mezzo, un pubblico ministero che decide di indagare su quanto accaduto, chiedendo e ottenendo dal giudice un provvedimento pesante come il sequestro preventivo di uno spazio nato semplicemente come un aiuto ai neogenitori nell’educazione dei loro figli.