Asilo ‘I Cuccioli’, dietrofront del Comune. "Niente revoca dell’autorizzazione"

Resta valido il permesso per il nido privato finito sotto sequestro

L’esterno dell’asilo nido ‘I Cuccioli’, struttura privata  in via Montecatone, sotto sequestro dalla scorsa settimana.  La titolare è l’unica indagata per maltrattamenti, ma le vengono contestati anche aspetti amministrativi,  fra cui il numero  di bimbi iscritti

L’esterno dell’asilo nido ‘I Cuccioli’, struttura privata in via Montecatone, sotto sequestro dalla scorsa settimana. La titolare è l’unica indagata per maltrattamenti, ma le vengono contestati anche aspetti amministrativi, fra cui il numero di bimbi iscritti

Imola, 15 otobre 2016 - Il Comune ha deciso di non ritirare, al contrario di quanto annunciato qualche giorno fa, il nulla osta all’asilo nido ‘I Cuccioli’, la cui titolare risulta indagata per maltrattamenti su minori. Quella all’inizio di via Montecatone è infatti una struttura totalmente privata, non convenzionata con l’ente di piazza Matteotti, ma che per poter svolgere regolarmente la propria attività ha bisogno del via libera dell’amministrazione. E se quest’ultima, nelle ore immediatamente successive al sequestro preventivo portato avanti dalla polizia giudiziaria su ordine del Tribunale di Bologna, aveva assicurato il ritiro dell’autorizzazione, alla fine ha optato per una soluzione diversa.

Toccherà quindi adesso al giudice del Riesame decretare le sorti della struttura in zona Piratello, decidendo se accogliere o meno l’istanza di dissequestro alla quale sta lavorando l’avvocato Alberto Padovani. Al suo fianco in questa partita, ma limitatamente alla parte amministrativa e civilistica della vicenda, c’è il legale Claudia Cisotto.

Tra le varie contestazioni mosse dal pm Roberto Ceroni, figura infatti anche quella relativa al numero di iscritti ai ‘Cuccioli’. A fronte dei sette consentiti dalla normativa sui cosiddetti ‘Piccoli gruppi educativi’, come appunto quello di via Montecatone, secondo le segnalazioni arrivate all’Ufficio Scuola del Comune nella struttura ci sarebbero state diverse presenze in più. «Già a maggio abbiamo ricevuto da loro una richiesta di chiarimenti – spiega Cisotto –. Documentazione alla mano, abbiamo però risposto che nel nido non c’erano mai più di sette bimbi nello stesso momento». Quanto alla questione nulla osta, anche l’avvocato conferma come il Comune non abbia alla fine preso «alcun provvedimento» nei confronti dei ‘Cuccioli’.

A questo punto, se il Tribunale del Riesame dovesse disporre il dissequestro del nido finito sotto i riflettori nell’ultima settimana (ma le prime segnalazioni all’Ufficio Scuola risalgono al 2014), la struttura potrebbe riaprire nel giro di poco tempo. Questo in linea puramente teorica però, visto che, al di là dell’autorizzazione, il Comune ha già provveduto a ricollocare in altri nidi convenzionati (quelli totalmente pubblici sono al completo) i bimbi iscritti ai ‘Cuccioli’ al momento del sequestro. Compresi quelli che un gruppo di genitori, al contrario altri papà e mamme, aveva deciso di non ritirare da via Montecatone, nonostante le voci sui presunti maltrattamenti («fisici e psicologici», secondo le carte dell’inchiesta, mentre la proprietà parla di «episodi volutamente esagerati») si fossero fatte più insistenti negli ultimi mesi.