Asilo 'I Cuccioli', la difesa chiede il dissequestro

Proseguono le indagini sul nido di via Montecatone. I dubbi dei genitori

Una delle aule dell’asilo nido I Cuccioli

Una delle aule dell’asilo nido I Cuccioli

Imola, 12 ottobre 2016–Verrà recapitata nei prossimi giorni al Tribunale del Riesame la richiesta di dissequestro dell’asilo nido ‘I Cuccioli’. L’avvocato Alberto Padovani, che in queste ore ha ricevuto ufficialmente l’incarico da parte dei responsabili della struttura privata e non convenzionata con il Comune, è infatti al lavoro per raccogliere elementi utili in tal senso. La sua collega Claudia Cisotto si occuperà invece degli aspetti amministrativi della vicenda, quelli relativi alla gestione dell’attività, contestati da una parte dei genitori dei bimbi iscritti in via Montecatone.

Nel frattempo, gli investigatori mantengono il più stretto riserbo su un caso che in città continua a far discutere. Al momento, non si conoscono ancora le ipotesi di reato contestate ai titolari dello spazio in zona Piratello (al quale il Comune ha già tolto il nulla osta necessario per esercitare l’attività), né le circostanze esatte che hanno portato la Procura a chiedere la chiusura del nido, ottenuta poi dal Gip. Restano le segnalazioni dei genitori che ad aprile di quest’anno, in contrasto con la gestione amministrativa e i metodi disciplinari portati avanti dalla titolare, hanno deciso di ritirare i loro figli dall’asilo (ma c’è un altro gruppo che li ha tenuti lì), perché almeno ai loro occhi quelli compiuti nei confronti dei loro piccoli si configuravano come dei maltrattamenti.

Episodi che però, da quanto risulta, non sarebbero mai stati raccolti in una denuncia formale all’autorità giudiziaria, ma solo segnalati all’Ufficio Scuola del Comune. E da qui arrivati direttamente in Procura. La lista dei fatti (ingigantiti secondo la proprietà e il gruppo dei genitori rimasti fedeli ai ‘Cuccioli’) è lunga: la titolare, nei confronti della quale non risultano però adottate misure cautelari, avrebbe infatti isolato più volte i bimbi colpevoli di comportamenti ritenuti scorretti con l’obiettivo di punirli. Ma nelle loro segnalazioni (al Municipio prima e agli investigatori poi) i papà e le mamme hanno riferito anche di presunte irregolarità nella gestione amministrativa del nido. Smentite, pure queste, dalla proprietà.

In sostanza, sempre secondo una parte dei genitori, nella grande struttura lontana dalla città, nel verde delle colline imolesi, sarebbero stati accolti più bimbi di quanto previsto dalle direttive per i cosiddetti ‘Piccoli gruppi educativi’. Con ovvie conseguenze quando si trattava di divere i pasti che arrivavano dall’esterno. Toccherà alle indagini coordinate dalla Procura di Bologna fare piena luce su quanto accaduto.