Imola, l’Autodromo che verrà. Selvatico Estense fa le carte al 2018

Il presidente di Formula Imola: "Stiamo lavorando a due concerti. E spero resti il direttore generale Ricci"

Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola

Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola

Imola, 31 dicembre 2017 – L’imminente sentenza del Consiglio di Stato sul rumore, il rinnovo del contratto per la Superbike (intesa vicina, manca l’ufficialità) e un lungo calendario di eventi. In mezzo, anche il bando per trovare il nuovo direttore generale. Si annuncia caldo il 2018 dell’Autodromo. Uberto Selvatico Estense, presidente di Formula Imola, società che gestisce l’attività del circuito, fa le carte al prossimo anno («Inizieremo subito con il piede sull’acceleratore»). E sul proprio futuro dice: «Vorrei continuare, bisognerà vedere se il Con.Ami sarà contento del mio lavoro».

Selvatico Estense, prima dell’inizio della stagione ci sarà il pronunciamento del Consiglio di Stato sulla zonizzazione acustica. In caso i giudici confermassero la sentenza del Tar, dando ragione ai residenti, per voi cambierebbe qualcosa?

«Il Comune dovrebbe adottare criteri di classificazione diversi e la costruzione delle annunciate barriere acustiche sarebbe più difficile perché, per rispettare i livelli di rumore previsti, sarebbero inutili. Ne servirebbero altre, ma con un aggravio di costi per i cittadini».

In attesa della sentenza, Con.Ami ha confermato l’intervento per le barriere nel Piano attività 2018-2020. Come sono i rapporti con il Consorzio, che ormai controlla al 100% Formula Imola?

«Buoni. Stanno proseguendo con gli investimenti e c’è comunione di intenti nel far sì che la struttura garantisca un ritorno a tutto il territorio».

Per l’Autodromo sarà un 2018 con tanti eventi, motoristici e non.

«Sì, avremo un calendario importante non solo dal punto di vista sportivo. Inizieremo subito con il piede sull’acceleratore, grazie al Motor Legend Festival che riporterà la Formula 1 a Imola. E poi un grande mese di maggio con Giro d’Italia, Superbike e Minardi day».

E il concerto estivo?

«Subiamo la concorrenza delle grandi città. Il festival di Firenze ha fatto da asso pigliatutto. Noi però, per giugno-luglio, stiamo lavorando a due concerti. Parliamo di show non sui livelli dei Guns N’ Roses, ma rivolti a un pubblico giovane. E con una diversa collocazione del palco all’interno dell’impianto».

Musica, bici e corse a piedi: la tanto decantata polifunzionalità non rischia di frenare la natura motoristica del circuito?

«Si cerca di mediare su problematiche come quella del rumore, e poi è giusto accontentare tutti. Inoltre non facciamo ‘giri del quartiere’, ma manifestazioni importanti. E guardiamo anche oltre: abbiamo proposto a Dorna di organizzare una gara di moto elettriche».

La Formula E, però, sembra stentare a decollare.

«Non voglio fare la figura della volpe che non arriva all’uva, visto che noi ci eravamo fatti avanti per ospitarla, però vedo che il Canada vuole rompere un contratto giudicato punitivo. Certo, parliamo di corse spettacolari, con una gara come quella che si terrà a Roma nel 2018 molto scenografica, ma temo che dal punto di vista economico non sia un grande successo. Detto questo, l’industria automobilistica crede nell’elettrico. E con questo tipo di tecnologia dovremo fare i conti».

Nel 2018 scadrà il mandato del dg, Pier Giovanni Ricci. «Dovremo predisporre un bando di gara, ma spero comunque possa essere confermato lui». Giudica dunque positivo il suo operato?

«Sì. E poi una continuità di azione aiuta ad avere forza nel raccogliere quello che si è seminato. Cambiare spesso non è sempre una cosa positiva».

Lei invece dove si vede in futuro?

«Ricopro un incarico che mi inorgoglisce molto. Vediamo se, alla scadenza del contratto, Con.Ami sarà contento di quanto fatto. Per ora lavoro con passione, e vorrei continuare anche in futuro».