Ambientalisti contro le nuove costruzione in autodromo

Chiesto l’intervento della Soprintendenza e inviato un esposto per distruzione di bene paesaggistico

Autodromo e Parco delle Acque Minerali nel mirino degli ambientalisti contrari all’edificabilità su altri 10mila mq

Autodromo e Parco delle Acque Minerali nel mirino degli ambientalisti contrari all’edificabilità su altri 10mila mq

Imola, 23 febbraio 2017 - Non piace ad ambientalisti e comitati anti-rumore l’arrivo, da tempo annunciato ma che per il momento rimane tale solo sulla carta, di costruzioni commerciali e artigianali dietro la tribuna centrale dell’autodromo. La delibera approvata due settimane fa dal Consiglio comunale, con la quale attraverso una variante al Rue la superficie edificabile passa da 3mila a 8.500 metri quadri, viene infatti contestata oggi da Salviamo il Paesaggio circondario imolese, Legambiente ImolaMedicina, Panda Imola, Comitato autodromo, Cittadini per un Autodromo diverso.

«Le strutture esistenti sono già sovrabbondanti e spesso alle prese con difficoltà economiche – contestano le associazioni –. Inoltre un tale intervento andrà a peggiorare la già precaria convivenza tra le funzioni ricreative, sportive e residenziali dell’area interna al circuito, senza contare tutte le problematiche legate alla viabilità che si andranno a generare». Per questo motivo viene chiesto l’intervento della Soprintendenza, fatto salvo un «esposto alla Procura della Repubblica per il reato di distruzione di un bene paesaggistico» qual è il parco delle Acque minerali.

«Troviamo curioso – replicano gli assessori Davide Tronconi (Ambiente) e Annalia Guglielmi (Autodromo) – fare passare per cementificazione nuovi investimenti su aree che hanno già delle funzioni legate all’impianto. Ma si crede davvero che un autodromo possa accogliere nuovi funzioni anche slegate dalla attività motoristica tradizionale senza fare investimenti? Proprio perché si sta lavorando per un impianto che sia polifunzionale e non solo legato alle attività motoristiche è necessaria una visione nuova già determinata e discussa sia in sede pubblica che Consiglio comunale con atti formali». Ecco perché, secondo i due esponenti della Giunta, le affermazioni delle associazioni ambientaliste appaiono «prive di fondamento e dirette unicamente a screditare in modo strumentale e demagogico la gestione positiva di un impianto fondamentale per la vita cittadina».