Carseggio, via ai test geologici per il progetto definitivo del ponte

A tre anni dal crollo del manufatto sul Santerno, gli abitanti si apprestano a vivere un altro inverno con il guado. La sindaca Rivola promette l’avvio del cantiere a primavera 2018

Il guado di  Carseggio è attualmente l’unica via di collegamento tra la Montanara e via Macerato, i cui abitanti da tre anni sono isolati o quasi per via del crollo del ponte sul Santerno

Il guado di Carseggio è attualmente l’unica via di collegamento tra la Montanara e via Macerato, i cui abitanti da tre anni sono isolati o quasi per via del crollo del ponte sul Santerno

Casalfiumanese, 25 luglio 2017 - Affidato l’incarico per le indagini geologiche a Carseggio in vista della costruzione del nuovo ponte sul Santerno. Per procedere alla realizzazione dell’infrastruttura è infatti necessario effettuare una serie di ricerche «geognostiche per l’acquisizione di stratigrafie e campioni di terreno – si legge nella determina comunale -, prove di laboratorio e prove geofisiche finalizzate a definire le caratteristiche geotecniche dei terreni». L’amministrazione ha così incaricato la ditta Sogeo di Lugo impegnando una somma di circa 30mila euro, in quanto nel Comune di Casalfiumanese non sono presenti professionalità in possesso dei requisiti richiesti. A questo punto, «l’azienda ha fino a sei mesi di tempo per effettuare le indagini necessarie», spiega il sindaco Gisella Rivola.

L’affidamento dell’incarico, atteso da non poco tempo, è un tassello molto importante nel percorso che porterà alla realizzazione del ponte nuovo che collegherà alla Montanara gli abitanti di via Macerato. «Il servizio tecnico di Bacino – prosegue il primo cittadino – ha concluso la progettazione del ponte. Ci sono due progetti: uno con un’arcata e un secondo avente un pilone centrale. I rilievi geologici serviranno a decidere quale dei progetti è il più adatto». In sostanza, «quello con una sola arcata è più costoso ma riusciamo a stare entro il milione di euro previsti - sostiene la Rivola -, mentre l’altro costa meno, però bisogna avere la certezza che il pilone affondi bene». Le indagini geologiche saranno quindi funzionali a fugare ogni dubbio e decidere la tipologia di infrastruttura che attraverserà il corso d’acqua. In parallelo, «la Città metropolitana ha già previsto la progettazione degli accordi stradali che si renderanno necessari. Quindi – continua -, una volta scelto il progetto del ponte, occorrerà individuare una figura che coordinerà il tutto».

Un responsabile che farà da trait d’union tra la Città metropolitana, ente competente in merito alla viabilità, e la Regione, al fine di arrivare alla pubblicazione del bando per i lavori di costruzione del ponte. Il sindaco auspica di «definire il progetto in autunno e inaugurare il cantiere la prossima primavera». Nel frattempo, però, molti residenti al di là del fiume, che l’altra settimana hanno incontrato il sindaco per conoscere lo stato dell’arte, non credono più alle promesse. «A settembre saranno tre anni da quando il ponte è crollato. Tre anni senza un vero collegamento alla Montanara – dicono scoraggiati -. E oggi una data di inizio lavori ancora non c’è». Il prossimo sarà quindi un altro inverno con il guado. «Per questo – vanno avanti -, abbiamo chiesto di sistemare le strade di raccordo al guado e di pulire la via sterrata alternativa», l’unica percorribile in caso di maltempo.