Casalfiumanese, è morto Giuseppe ‘Peppino’ Fiorentini

Per decenni ha giudato la festa annuale che termina proprio nel giorno di San Giuseppe. Aveva 80 anni, martedì i funerali

Giuseppe ‘Peppino’ Fiorentini (con la sciarpa al collo) durante un’edizione della Sagra del Raviolo di Casalfiumanese

Giuseppe ‘Peppino’ Fiorentini (con la sciarpa al collo) durante un’edizione della Sagra del Raviolo di Casalfiumanese

Imola, 19 marzo 2017 - Si è spento proprio alla vigilia della Sagra del raviolo di Casalfiumanese. Lui, che quella festa paesana l’ha organizzata per più di trent’anni, dandovi anima e corpo. Ma per un’ironia del destino Giuseppe Fiorentini non vedrà mai la 92esima edizione, iniziata proprio ieri e che oggi vivrà il suo storico clou. Tuttavia, saranno moltissimi i casalesi doc che quest’oggi, buttando l’occhio sul palco, penseranno all’ex presidente del Comitato Sagra del Raviolo. Giuseppe è venuto a mancare ieri mattina, all’età di 80 anni, nella sua casa di Casalfiumanese, che condivideva con la moglie Teresa. Lascia i figli Maurizio e Fabio, la figlia Manuela e la nipote Michela. Operaio, poi agente assicurativo, infine impiegato alle Poste.

Giuseppe ‘Peppino’ Fiorentini era in pensione da circa 20 anni, nonostante questo, insieme con la famiglia aiutava a gestire la tabaccheria di Casale di Sopra. Ma Fiorentini è stato attivo anche nella politica locale, prima come consigliere comunale della Democrazia cristiana, poi in quota Pd fino alla seconda metà degli anni Duemila. Il tutto con una costante: l’impegno per la Sagra del raviolo (oggi organizzata dalla Pro Loco, ndr), come collaboratore prima e presidente poi. Per più di trent’anni, e fino al 2011, ha infatti guidato il comitato organizzatore. Poi sei anni fa la nomina a presidente onorario. In paese lo conoscevano tutti, rappresentava un pezzetto di storia di Casale.

Aveva, Fiorentini, la passione per il mitico beccaccino e amava trovarsi con gli amici alla bocciofila e all’ex bar Tango per una partita a carte. Fiorentini era anche amante delle due ruote, tant’è che negli anni Sessanta è stato un ciclista semi-professionista. E, in seguito, non ha mai abbandonato il mondo dello sport. Praticava lo sci, il tennis, il calcio. Gli piaceva tenersi in movimento. Amava definirsi un ‘tipo gioviale’. Amici e parenti lo descrivono come una persona generosa, attenta e scrupolosa, che occupava sempre il suo tempo libero. «Lo conoscevo da 50 anni. Iniziava tre mesi prima a lavorare per la Sagra del raviolo – dichiara il presidente della Pro loco, Mauro Casetti -. Ha portato a Casale i Ricchi e Poveri, i Dik Dik, I Camaleonti».

Si stringe al dolore della famiglia anche Manuel Caiconti, consigliere di Vallata libera: «Ha scelto di passare lo scettro il giorno prima della sagra. Adesso giocherà a beccaccino con San Pietro». Oggi che, altra ironia della sorte, è San Giuseppe. L’addio martedì alle 10,30 con partenza dall’ospedale civile di Imola e cerimonia religiosa nella sua Casale dove sarà tumulato.