L’ex cinema Jolly all’asta, terzo tentativo di vendita

Oggi in tribunale a Bologna si cercano acquirenti

L'ingresso delle ex cinema Jolly

L'ingresso delle ex cinema Jolly

Imola, 21 marzo 2017 - E sono tre. Sperando che questa sia la volta buona. L’ex cinema Jolly di vicolo Troni, nel cuore del centro storico, torna oggi all’asta dopo i due tentativi di vendita andati a vuoto: il primo nell’autunno 2015 e l’altro a luglio dell’anno scorso. In tribunale a Bologna si parte da 84.750 euro, un bel ribasso rispetto ai 150mila iniziali, diventati 113mila (il 25% in meno) nel 2016. Una cifra non certo esagerata se consideriamo che – al di là delle condizioni critiche in cui si trova attualmente – parliamo comunque di un edificio che per interi lustri è stato un vero e proprio tempio per gli amanti imolesi della settima arte.

In questo cinema, quando si chiamava ancora Trieste, vennero infatti proiettati i grandi classici degli anni Sessanta. I peplum all’italiana, il colossal Ben Hur, La Bibbia e una manciata di western. I meno giovani ricorderanno poi, nel decennio successivo, prima della svolta a luci rosse e del cambio di nome, anche una lunga parentesi d’essai. Il tutto in una sala non enorme (di certo nulla a che vedere con i multisala di oggi), ma dotata comunque di uno schermo gigante. Almeno per l’epoca. E che però risulta chiusa al pubblico ormai da oltre 20 anni.

Chi arriva da fuori, ai civici 12, 14 e 16 (ma una volta era semplicemente il numero 6) della piccola strada che collega le vie Emilia e Cerchiari altro non vede se non tre saracinesche abbassate e una bacheca vuota. Ma dentro, in circa 450 metri quadrati, trovano spazio, oltre alla mitica sala con le poltroncine rosse, ingresso, corridoio, due magazzini, locale caldaia e servizi igienici. E ovviamente, al piano ammezzato, l’immancabile cabina di proiezione.

I lavori di costruzione del cinema sono datati 1950, ma il palazzo è ovviamente molto più antico. Il suo valore iniziale è stato stabilito attraverso ricerche e confronti con le compravendite immobiliari recenti. Sulla base di queste è stata stilata una lunga e dettagliata perizia che ha preso in esame «la vetustà, il tipo di finiture, lo stato di conservazione, la localizzazione, la situazione occupazionale e la consistenza superficiale dei beni». E alla fine si è arrivati al prezzo di vendita, che continua però a scendere asta dopo asta.

In questi mesi le visite in vicolo Troni di potenziali acquirenti non sono mancate. Nessuno però alla fine se l’è sentita di fare un’offerta. Il motivo non è un segreto: sull’immobile c’è il vincolo della Soprintendenza, l’impianto di riscaldamento non funziona e lo stato di conservazione generale è «pessimo», ammettono dallo stesso Tribunale. Insomma, per riportare l’ex Jolly agli antichi fasti servono soldi e un progetto forte.