Degrado a Imola, residenti di via Andrea Costa esasperati

Sporcizia, puzza, rifiuti ed escrementi: "C’è anche un rischio sanitario"

Imola, degrado in via Andrea Costa (Foto Agnessi)

Imola, degrado in via Andrea Costa (Foto Agnessi)

Imola (Bologna), 30 agosto 2016 - Sporcizia, rifiuti abbandonati e addirittura escrementi sul marciapiede. Oltre all’ormai noto viavai di personaggi poco raccomandabili che animano la zona anche nelle ore notturne, scambiando spesso l’area per un vespasiano a cielo aperto. Sono esasperati i residenti di viale Andrea Costa. La storica arteria che collega il centro alla stazione ferroviaria (a metà strada c’è pure quella degli autobus), e dunque dovrebbe essere il biglietto da visita offerto dalla città di quanti arrivano con il treno in riva al Santerno, è sempre più ostaggio del degrado. Dopo che nei mesi scorsi si sono ripetute le denunce di chi abita o semplicemente frequenta la zona, così come si sono susseguiti gli episodi di cronaca (spaccio, prostituzione e perfino un accoltellamento), l’ultima segnalazione è di ieri.

Complice anche il caldo di questi giorni, il tanfo a poche decine di metri da piazzale Marabini, dove Comune e Area Blu sono intervenuti di recente ma solo per riqualificare la zona ripulendola dalle biciclette abbandonate, è ammorbante. Siamo in pieno giorno, e ritrovarsi di fronte a escrementi umani lungo il canale di scolo di quella che, da settembre, tornerà a essere una delle direttrici più trafficate della città, lascia inorriditi. Per non parlare delle bottigliette, dei bicchieri di plastica e degli altri rifiuti abbandonati a ridosso delle panchine.

«È il solito gruppetto che viene qui a banchettare e fare casino per poi lasciare questo schifo», denunciano i residenti. La protesta è portata avanti da una decina di famiglie (in zona ci soprattutto uffici e attività commerciali), che già in passato si sono rivolte alle forze di polizia. «Ma non è cambiato niente – raccontano –. Qui però non è possibile andare avanti».

Hanno paura a esporsi ulteriormente («In commissariato dicono che questa è gente vendicativa») e così si sono rivolti a Francesco Grandi, presidente dell’associazione Figli spirituali e amici di Padre Luigi che però in questo caso, come accaduto tante altre volte in passato, sveste i panni del rappresentante di un ente religioso e indossa quelli di semplice cittadino impegnato nella tutela del decoro urbano.

«Ci troviamo di fronte non solo al degrado – osserva Grandi –, ma anche a un rischio sanitario per i cittadini e i residenti che viene ripetutamente ignorato. Una domanda: il famoso restyling dell’area della stazione – chiede in riferimento ai progetti annunciati dal Comune e che però sembrano destinati solo all’area a Nord della ferrovia – è tutto qui?».