Imola, a luglio sarà pronta la farmacia della stazione

Polemica sull’affidamento dei lavori

Imola, il rendering di come sarà la nuova farmacia

Imola, il rendering di come sarà la nuova farmacia

Imola, 26 maggio 2017 - Sono partiti i lavori per la costruzione della nuova farmacia comunale in viale Marconi. Se le cose andranno come previsto, il cantiere che porterà alla ristrutturazione dell’immobile ‘Ex Tampieri Remigio’, a due passi dalla stazione ferroviaria, dove nascerà anche la nuova sede di Sfera, resterà operativo fino a ottobre.

Lo spazio riservato alla vendita dei medicinali, il quinto in città del Gruppo, dovrebbe invece essere pronto già a metà luglio. E si chiamerà semplicemente ‘Farmacia della stazione’. Per Con.Ami, socio principale di Sfera, si tratta di un investimento notevole: tra importo dei lavori e oneri per la sicurezza parliamo infatti di una cifra vicina agli 800mila euro più Iva. Insomma, a conti fatti, si viaggia sul milione di euro.

Fino ad oggi, della struttura di viale Marconi si era parlato soprattutto a causa del ricorso portato avanti dai titolari delle farmacie private della città nel tentativo di stoppare l’ulteriore concorrenza. Farmacie private che, in sostanza, contestano l’operato del Comune in quanto ritenuto responsabile di aver autorizzato da un lato il nuovo arrivo in un’area «già dotata di assistenza farmaceutica e in netto contrasto con le esigenze degli abitanti di altre località periferiche che ne sono invece prive»; e dall’altro di non avere comunque indetto una gara per l’assegnazione dello spazio.

A inizio aprile, il Tar ha però respinto la richiesta di sospensiva. Aveva poi fatto discutere, e arrabbiare i gruppi di opposizione, anche l’accelerazione data in materia di permessi edilizi dal Comune, che con il ricorso ancora pendente ha autorizzato il Con.Ami alla ristrutturazione, con cambio di destinazione d’uso, dei locali al civico 7 di viale Marconi in deroga agli strumenti urbanistici. Ora, con i macchinari in azione, a suscitare qualche perplessità tra i banchi della minoranza è invece il nome di una delle dite alle quali è stato affidato il cantiere. L’appalto se lo è aggiudicato un’Ati composta da Consorzio opera (che segue anche i lavori alla Sala Miceti), Cila e Naldi Impianti; ma soprattutto, l’impresa esecutrice edile è quella Emme.C.Elle nata a fine 2015 e il cui amministratore è Gianfranco Montanari.

Oltre a guidare Sogei, che non a caso possiede il 50% di questa nuova realtà, Montanari è infatti anche il presidente (senza compenso) della società di promozione turistica IF (ex Stai), partecipata al 43,40% dal Con.Ami a fronte di una presenza di una miriade di altri nomi pubblici e privati fermi sotto al 3%. «Non mi pare opportuno – protesta il capogruppo di Forza Italia, Simone Carapia –. Qui passa un messaggio negativo che chi ricopre certe cariche poi alla fine ha dei tornaconti personali, e questo non va affatto bene. E purtroppo non è la prima volta che accade sul Santerno. Certe operazioni saranno regolari, ma fatte senza alcun pudore. Per questo motivo mi attendo che Con.Ami e Comune chiariscano questa vicenda».