Imola, furto al Bar Moderno. Segata un’inferriata

Banda in azione in via Selice: svuotato il registratore di cassa e divelte le slot machine. Nel bottino anche chili di caffè, liquori, vino e un tablet

Lo squarcio nell’inferriata provocato da un flessibile

Lo squarcio nell’inferriata provocato da un flessibile

Imola, 5 novembre 2017 - Con una scala per muratori si sono arrampicati fino alla finestra del bagno, a tre metri di distanza da terra. Con un flessibile hanno tagliato l’inferriata aprendosi un varco per intrufolarsi nel bar Moderno in via Selice. Poi, hanno rubato tutto quello che potevano. È lunga la lista di ciò che manca all’appello: 2.200 euro nel registratore di cassa, 2.300 euro di monete contenute nelle slot machine, 18 chili di caffè, tre scatole contenenti 18 bottiglie di vino e liquori, un tablet.

Oltre ai danni materiali che i malviventi hanno lasciato dietro di sé. Eccolo qui il bilancio dell’ultimo furto messo a segno a Imola la notte tra venerdì e sabato. «Quando sono arrivata la mattina per aprire il locale, ho visto un macello», racconta Marisa Castellari, che gestisce il bar Moderno insieme col figlio. I soliti ignoti sono entrati in azione tra la mezzanotte e le 4, anche se venerdì alle 21.30 il locale aveva già le serrande abbassate.

«Da quando hanno chiuso la strada, questa è diventata una zona infelice e invivibile – prosegue la donna -. Ci sono molti extracomunitari che litigano e spesso entrano nel bar ubriachi. Per questo la sera cerco di chiudere il prima possibile». La titolare fa sapere di aver segnalato più volte questo disagio alle autorità. Tornando al colpo dell’altra notte, si tratta del terzo furto in sette anni. I ladri hanno scelto la finestra del bagno sul retro per introdursi nel locale. Nonostante il rumore del flessibile, sembra che nessuno si sia accorto di quanto stesse succedendo.

Una volta dentro, i malviventi hanno distrutto le slot machine ed estratto i contenitori delle monete, oltre al registratore di cassa. Poi, usciti dal bar, hanno prelevato il denaro e lasciato tutto il resto nel retro del palazzo. E sono fuggiti.

Per Simone Carapia, consigliere del Carroccio, «la misura è ormai colma. Ora cosa diranno i piddini che accusano la Lega di mettere quotidianamente in evidenza una situazione di sicurezza estremamente precaria? Era un presunto furto o una sorta di percezione d’insicurezza quello capitato al bar di Mordano e questo al bar Moderno?».

E, annunciando l’ordine del giorno sulla sicurezza del Carroccio discusso nel prossimo consiglio, rincara la dose: «Chi continua a mettere la testa sotto la sabbia si dovrebbe vergognare perché ha la responsabilità di governo del territorio».