Imola, sos gattile: dimezzate le donazioni

E aumentano abbandoni e rinunce.Un’assemblea pubblica per spiegare la situazione

Gattile (Isolapress)

Gattile (Isolapress)

Imola, 20 febbraio 2018 - Sono calate del 50%, in meno di un lustro, le donazioni al gattile di via Gambellara. Dai 68.795 euro del 2013 si è scesi infatti ai 33.755 euro dello scorso anno. «Complice la crisi, ma anche l’erronea convinzione che i lasciti ereditari destinati pro gattile al Comune vengano impiegati direttamente per le esigenze della struttura – spiegano Nagayna e Cristina della cooperativa sociale Gatto nero, che gestisce la struttura alle porte della città –. In realtà così non è, vogliamo spiegare esattamente come è possibile aiutare gli animali».

Per questo motivo, la cooperativa ha organizzato un’assemblea pubblica che si terrà giovedì alle 20.30 nella sala delle Stagioni di via Emilia, 25. Il lavoro portato avanti da ‘Gatto nero’ negli ultimi tempi è evidente. Solo lo scorso anno, fanno sapere dalla cooperativa, in via Gambellara ci sono stati 221 ingressi, 22 animali reimmessi in colonia, 52 decessi, 116 adozioni, 320 sterilizzazioni a carico del gattile e 90 eseguite invece dall’Ausl.

E ancora: 50 gatti passati dalla struttura per le più svariate ragioni e che poi sono stati reimmessi sul territorio, 50 cuccioli entro il mese di vita per cui la cooperativa si è fatta carico dello svezzamento, 45 cuccioli entrati tra uno e tre mesi di vita, 7 restituzioni di gatti di proprietà, 22 gatti incidentati e 20 rinunce di proprietà di animali adulti dall’anno di vita fino ai 15. Ma anche: 5,30 quintali di crocchette e 1.220 scatolette fornite ogni mese nelle colonie feline sparse sul territorio imolese, 63.154 euro spesi per il cibo, 17.300 per il veterinario e 2.500 per i microchip. «Ci sono poi tante nuove emergenze, il crescente numero delle rinunce di proprietà che nella maggior parte dei casi – ricordano Nagayna e Cristina di Gatto nero – si tramuta in veri e propri abbandoni sul territorio aumentando il proliferare del randagismo e degli animali incidentati e soprattutto l’infondata opinione che un gatto vissuto per tutta la vita in appartamento da solo libero sul territorio possa bastare a se stesso».

Anche perché «se storicamente al randagismo canino si è riusciti a porre fine in modo efficace, quello felino è una realtà sempre più pressante e fuori controllo sul territorio imolese», avvertono da via Gambellara.

«Non bastano le nostre campagne di sterilizzazione e sensibilizzazione, si deve promuovere una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolga le istituzioni e i cittadini tutti – concludono Nagayna e Cristina –. La realtà in cui opera il gattile oggi non è la stessa di cinque anni fa e occorre prenderne atto e confrontarsi concretamente con la nuova situazione. Servono adozioni mirate e consapevoli, pensando all’effettivo ambiente famigliare in cui andrà inserito l’animale e guardare oltre l’età o il sesso dello stesso, concentrarsi sul carattere del gatto e sulle dinamiche famigliari in cui andrà a inserirsi, limitarsi a desiderare un animale da compagnia non basta e non assicura un’esperienza felice».