Imola in lacrime per Graziano Bassi, una folla ai funerali

Esequie in contemporanea anche per Gianfranco Casolini, altro simbolo della città per l'impegno nel sociale

La bara di Graziano Bassi all’uscita dalla chiesa di Croce Coperta dove sono avvenuti i funerali

La bara di Graziano Bassi all’uscita dalla chiesa di Croce Coperta dove sono avvenuti i funerali

Imola, 4 gennaio 2017 - Il giorno dell’ultimo saluto a Graziano Bassi è arrivato. E ieri le varie anime di Imola si sono strette attorno al dolore della moglie Mirna, del fratello Franco e dei figli Massimo e Christian. Del resto Graziano, scomparso prematuramente il 30 dicembre all’età di 69 anni, era un uomo di sport e, al tempo stesso, un simbolo della ristorazione sul Santerno e del mondo delle tv locali. Per un decennio, a partire dal 1975, ha presieduto l’Imolese Calcio, mentre in contemporanea gestiva l’hotel Olimpia e la ristorazione in autodromo.

Aveva lasciato il ristorante del circuito nella seconda metà degli anni Duemila per aprire l’Antico Tre Monti in via Bergullo. Ma il tutto correva in parallelo con un’altra grande passione, quella per le tv locali. Bassi aveva mosso i primi passi negli anni Settanta con Radio Imola, per poi intraprendere una florida carriera come presentatore lavorando per diverse emittenti romagnole, l’ultima in ordine di tempo la forlivese Videoregione. Risale all’ottobre scorso la più recente comparsa in video: aveva condotto una delle tantissime puntate della trasmissione di calcio ‘Parola di Gastone’, insieme con l’amico, nonché spalla storica, Gastone Turci, ieri in prima fila accanto alla famiglia.

Non mancavano poi i tanti giornalisti radio-televisivi della zona e gli operatori tv che con Graziano hanno condiviso puntate dopo puntate. Oltre a loro, c’erano Pier Giuseppe Bertaccini (in arte Sgabanaza), l’ex allenatore Giancarlo Magrini, Gian Carlo Minardi, fondatore del team Minardi di F1, gli amici del Panathlon Club di cui Graziano era presidente, il vicesindaco di Imola, il direttore dell’autodromo Pier Giovanni Ricci. E ancora gli ex dirigenti di Sagis, società che gestiva il circuito quando Graziano aveva il ristorante al Ferrari, e gli attuali dirigenti dell’Andrea Costa.

C’era poi la sua Imolese Calcio, ma solo quella passata, con alcuni ex giocatori. Mentre qualche amico portava al collo i colori rossoblù, tipici anche del Bologna, altra squadra di cui Graziano era tifoso. «Tredici anni di trasmissioni insieme – ricorda Gastone Turci -. Per me Graziano era come un fratello. Discutevamo fino a litigare, ma alla fine ci cercavamo sempre». Già, perché Graziano non era certo una persona che le cose le mandava a dire. «Non voglio descrivere Graziano Bassi, sappiamo com’era – ha dichiarato durante l’omelia don Andrea Querzè, amico di famiglia -. Vi chiedo quindi di conservare nel cuore i vostri ricordi».

Per una tragica fatalità lo stesso giorno è stato tumulato anche l’amico e sodale della Sagra dell’Agricoltura di Mordano Gianfranco Casolini, scomparso a 78, dopo una lunga malattia, il 2 gennaio, a pochi giorni da Bassi