Guns N' Roses a Imola, il deflusso e i nodi da risolvere in futuro

Serve una soluzione per evitare i tappi di via Dante e via Pisacane

Guns N'Roses, il deflusso

Guns N'Roses, il deflusso

Imola, 12 giugno 2017 – "Grazie Italia". È dolce il risveglio per Imola all’indomani dello show dei Guns N’Roses in Autodromo. Ieri mattina la band americana ha ringraziato via social i fan per l’accoglienza ricevuta, accompagnando il tutto con una suggestiva foto scattata dal palco. Dopo la locandina celebrativa del concerto (uno scheletro che sfreccia davanti alla Rocca Sforzesca a bordo di una vecchia monoposto da F1), un altro messaggio d’affetto.

Ma cosa resterà di questo concertone? La carica degli 83mila, che sarebbero stati di più se Live Nation non avesse deciso – in maniera più che comprensibile – di fermare la vendita una volta arrivati a quota 80mila biglietti, lasciando il resto ai pass di servizio. Una città viva e le tante attività del centro in festa, dalla stazione a viale Dante. E ancora le straordinarie misure di sicurezza che però, grazie a un afflusso più scaglionato rispetto a quello per gli AC/DC nel 2015 (il sabato ha aiutato chi voleva arrivare già dal mattino), non hanno causato code troppo lunghe.

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Code che invece si sono ripresentate in fase di deflusso. In futuro bisognerà cercare di trovare una soluzione per evitare il tappo sui ponti (viale Dante e via Pisacane) anche per scoraggiare quei giovani che, nel primo caso, si mettono a guadare il fiume; e nel secondo cercano di evitare la calca risalendo il ripido sentiero sottostante. E se la viabilità è stata meno congestionata di due anni fa, non si può dire lo stesso della situazione in stazione, dove sono intervenute anche le forze dell’ordine. «Da mesi erano preannunciate decine di migliaia di persone ed è stato previsto un unico treno per Rimini – protesta Riccardo Ortolani, un lettore del Carlino –. Siamo partiti con due ore di ritardo».   

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