Imola, si sveglia con i ladri in casa. "Stia zitta e continui a dormire"

Ponticelli, 30 minuti da incubo per una donna di 84 anni nel mirino. "Parlavano in dialetto romagnolo"

Nel bottino dei malviventi un paio di orologi che avevano soltanto un grande valore affettivo. Nel tondo, Angelo Gentilini

Nel bottino dei malviventi un paio di orologi che avevano soltanto un grande valore affettivo. Nel tondo, Angelo Gentilini

Imola, 29 settembre 2017 - E' stata mezz’ora sotto le coperte, immobile, ad attendere che i ladri se ne andassero da casa sua. Trenta minuti interminabili, pieni di paura, durante i quali i tre malviventi, forse italiani, hanno messo a soqquadro l’abitazione dell’84enne, portando via, alla fine di tutto, due orologi di inestimabile valore affettivo.

Sette e quindici di mercoledì sera, Ponticelli. Angelo Gentilini, che abita con la madre in una villetta bifamiliare nella zona centrale della frazione, esce per andare a mangiare in pizzeria. In casa rimane la madre Pierina che decide di coricarsi. «Dopo neanche mezz’ora, appena è sceso il buio, sono arrivati i ladri», racconta il figlio Angelo. Si sono introdotti al piano terra della villetta, dove si sviluppa l’appartamento della signora, scardinando il portone d’ingresso.

«Hanno tolto le viti e il perno, si sono introdotti in garage, e da lì hanno raggiunto la camera di mia madre – prosegue Gentilini –. Lei si è subito accorta che c’era qualcuno, ma inizialmente ha pensato che fossi tornato indietro perché mi ero dimenticato qualcosa. Così ha detto: ‘Angelo, cosa hai fatto?’». A quel punto, l’amara sorpresa. Già, perché uno dei ladri avrebbe risposto: «Continua a dormire, lasciaci fare il nostro lavoro».

È stato in quel momento che Pierina, pur nel buio, ha visto i ladri, a volto scoperto, rovistare con una pila. O meglio: due malviventi mettevano a soqquadro la camera, mentre il terzo stava sulla soglia della porta. L’84enne ha comunque tentato di accendere la luce più volte, ma, prontamente, il balordo che faceva da ‘palo’ la rispegneva. La malcapitata ha poi intimato ai tre di allontanarsi, minacciando di chiamare la polizia. Ed ecco che uno della banda le avrebbe risposto in dialetto romagnolo. «L’italiano lo parlavano bene – prosegue il figlio –, e in dialetto le hanno detto di stare zitta e continuare a dormire». Pierina, presa dalla disperazione, ha così deciso di restare sotto le coperte, rannicchiata, pregando solo che quegli attimi spaventosi passassero in fretta.

Poi i ladri si sono spostati nell’appartamento di Gentilini al primo piano, ma il ‘palo’ ha continuato a presidiare la stanza della donna. Morale della favola: dopo aver messo a soqquadro cassetti, armadi, scatole, documenti di varia natura, il bottino è di due orologi di vecchia data. Dopodiché la banda si è dileguata nell’oscurità. La donna, solo quando ha avuto la certezza di non sentire più alcun rumore, è scesa dal letto e si è precipitata dai vicini a chiedere aiuto. Ieri Pierina è andata dal medico per un controllo. Sembra, per fortuna, che se la sia cavata ‘solo’ con una immensa paura.