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di MATTEO NACCARI
QUANDO ne parla sembra che ti voglia trascinare in un altro mondo: «Dentro a quel marchio c’è la storia delle Hawaii, il legame con il mito di un club che raccoglieva i migliori di quelle isole, maestri nel surf e nella canoa, nel nuoto, atleti fantastici, unici insomma». Eppure tutto attorno non ha il mare del Pacifico, le onde, il sole, ma solo pantaloncini, magliette, disegni. Che maneggia come fossero gioielli. Mario Casali, classe 1959, un lungo passato come appassionato e istruttore di windsurf, è un imprenditore nel campo dell’abbigliamento. Bolognese doc che appunto ha tolto la polvere a un brand storico dell’arcipelago americano, Hui Nalu Club di Honolulu — leggendario gruppo di surfisti e canoisti — addormentato da decenni, per rilanciarlo nel suo centenario, il 2011. Abbinandolo a una linea di costumi da uomo, polo, t-shirt, felpe che saranno in commercio dal prossimo anno in un centinaio di negozi selezionati lungo la Penisola. Una storia, dove si intrecciano la passione per il surf, l’amore per le Hawaii, la professione di stilista, e che lega spiagge paradisiache, meta dei migliori domatori di onde, alla piccola San Giorgio di Piano, dove Casali ha il suo laboratorio creativo, lo Studiotrenditalia.
«HUI NALU Club — racconta Casali — è nato ufficialmente nel 1911 alle Hawaii come club di surfisti e canoisti. Lo fondò Duke Paoa Kahanamoku, un hawaiano speciale, e raccoglieva solo nativi o al massimo mezzosangue. Era spuntato in contrasto a un altro club, dove c’erano inglesi e americani, gli stranieri, chiamati haole». L’attività del gruppo andò avanti a gonfie vele fino agli anni Cinquanta — «c’erano sportivi straordinari» —, diventando conosciuto fuori dall’arcipelago, poi i fondatori invecchiarono e l’immagine del team sbiadì, restando sì ancorato alla storia locale, ma lontano dalle luci della ribalta. «Per anni sono stato un windsurfista — riprende lo stilista —, ho lavorato come istruttore e gestore di scuole, in Italia e all’estero, dove andavo spesso. Negli anni Ottanta ho cominciato a frequentare con costanza le Hawaii, mecca per chi ama questo modo di vivere e questo sport». Una passione che è andata al di là delle onde, dal senso di libertà che dà il contatto con la natura, in realtà diametralmente opposte all’Europa, con Casali che ha iniziato a interessarsi al cuore delle isole, «a entrare nelle loro radici, a conoscerne la cultura, la storia, attraverso ricerche nei musei locali».
Un percorso che, nei lunghi periodi che trascorreva lì, lo ha portato alle origini del surf e della canoa — e non poteva essere altrimenti nella terra dei surfisti —, con la scoperta dell’Hui Nalu Club, uno scrigno di tradizioni reso meno misterioso pure dalle testimonianze di chi in gioventù ne aveva fatto parte. Contemporaneamente, in Italia, per lavoro Casali gestiva negozi dove vendeva tavole da windsurf e abbigliamento sportivo, e nel 1988 lanciò lo Studiotrenditalia, che tuttora si occupa di creare collezioni per marchi di abbigliamento sportivo. «Ho vissuto sulla mia pelle quando il modo di vestire, comodo e informale, cominciò a entrare nella vita di tutti i giorni» osserva. Maui and Sons, No Fear, Scorpion Bay, Bear sono alcuni dei brand ai quali si è dedicato e si dedica, progettando «creatività a 360 gradi», dalle magliette ai pantaloncini, alle felpe per esempio.
«NEL 2002, con queste esperienze — riprende —, ho pensato che la storia del marchio del club hawaiano potesse avere potenzialità nel mio business. Era in mano a un gruppo di giovani canoisti locali. Li ho conosciuti, ho stretto un accordo con loro per acquisire il brand, l’ho registrato negli Stati Uniti, poi in Italia e in altri Paesi».

E NEL 2005 «ho iniziato a produrre sia i classici pantaloncini da mare sia i board shorts, pantaloncini che ricalcano le linee di quelli usati da Duke». Il tutto in maniera artigianale. «Sono stati distribuiti dal 2007 in negozi di alta gamma — sottolinea Casali — e ora, in previsione del centenario del club, abbiamo deciso di lanciare una collezione estiva, con capi che riprendono lo stile storico del club». E così, Studiotrenditalia, ha ampliato il catalogo dai pantaloncini alle polo e alle t-shirt: li produrrà attraverso terzi e li distribuirà direttamente. L’Hnc 1911 tornerà agli antichi fasti e ad essere conosciuto. «Ora — chiude Casali — si apre uno scenario nuovo per noi. L’intenzione è limitare la vendita a un centinaio di negozi qualificati. Poi vedremo se si potranno stringere partnership con qualcuno più grande nel settore. Certo è che dietro a questo marchio c’è di tutto: la regalità hawaiana, le radici del surf e della canoa, il mare, lo sport, il senso di appartenenza a un club esclusivo dove chi ne faceva parte credeva di discendere direttamente dagli dei».