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di CRISTINA DEGLIESPOSTI
NOVE casi di meningite virale tra giugno e agosto. E’ il dato diffuso dall’Ausl di Imola che ogni estate si trova a fronteggiare casi di cittadini colpiti da questa patologia, contratta soprattutto tramite la puntura di zanzare o pappataci. Nonostante il nome — meningite — non si tratta della pericolosa forma batterica, estremamente contagiosa e che si trasmette da uomo a uomo. La meningite virale rientra invece tra le infiammazioni non infettive, benigne, che guariscono senza lasciare danni permanenti e che sono molto diffuse nei mesi estivi perché trasmesse da diversi tipi di insetti. Tuttavia i sintomi della meningite virale non sono da sottovalutare, anche se in prima battuta possono essere scambiati per semplice cefalea o cervicale.
«HO INIZIATO a stare male venerdì scorso — racconta un giovane imolese colpito da meningite virale —. Avevo mal di testa e un po’ di nausea. Pensavo fosse cervicale, di cui ho sofferto in passato, invece durante la giornata le cose sono peggiorate. Ho vomitato cinque o sei volte, il mal di testa era diventato insopportabile, il collo era completamente bloccato e avevo la febbre a 38». Poi, in serata, la decisione di rivolgersi al pronto soccorso. «Ho dovuto chiedere a un amico di portarmi in ospedale perché non riuscivo nemmeno a guidare — continua —. Siamo arrivati al pronto soccorso verso le 23,30 e facevo fatica a parlare. I medici del pronto soccorso e della Medicina d’urgenza hanno capito subito cosa avevo, sono stati bravissimi. Immediatamente mi hanno fatto i prelievi del sangue e quelli spinali». Il ragazzo è stato ricoverato al Santa Maria della Scaletta fino a lunedì sera, dove gli sono state praticate le cure del caso e diverse flebo. «Mi hanno detto che si trattava di meningite virale — aggiunge —, contratta probabilmente tramite una puntura di insetto. Io dei pizzicotti ne avevo, ma per capire se si sia trattata di una zanzara o di un pappatacio devo attendere gli esiti dei prelievi». Stando a quanto riferito dall’Ausl, quest’anno nel circondario sono stati rilevati nove casi di meningite virale (uno di questi notificato a Bologna) e concentrati soprattutto tra giugno e agosto. Il dato risulta essere in linea con quello degli anni scorsi anche se nel 2004 furono 21, ma nessun caso quest’anno è stato dettato dal virus West Nile. «Nella maggior parte dei casi — spiegano dall’Ausl — le meningiti virali sono trasmesse attraverso la puntura di insetti ‘flebotomi’ comunemente conosciuti come pappataci. Succhiano il sangue, come le zanzare, ma sono più piccoli. Solo una minima parte delle punture di questi insetti possono trasmettere l’infezione. In tutta l’area mediterranea negli ultimi anni è stato individuato il virus ‘Toscana’, responsabile da solo del 50% delle meningiti virali in Italia».