2010-11-09
di PATRICK COLGAN e MATTEO NACCARI
— MORDANO —
METTE subito le cose in chiaro, come se porgesse un biglietto da visita: «Questa è una comunità sana, imperniata su valori culturali e morali. C’è una buona qualità della vita. Progetti? Ci muoviamo su due piani. Da un lato c’è quello che tocca il livello privato, la vita familiare, dall’altro quello pubblico, l’aggregazione. Ecco, così lavoriamo per migliorare ad esempio i servizi e allo stesso tempo cerchiamo di investire in nuove opere, in infrastrutture». Insomma, singoli e comunità. Stefano Golini, classe 1961, sindaco di Mordano, eletto con una lista civica sostenuta dal centrosinistra, apre le porte del municipio del suo paese, 4.600 anime a un tiro di schioppo da Imola. «In realtà — precisa —, sono due paesi. Mordano e Bubano. Più o meno delle stesse dimensioni (Golini è di Bubano, ndr)». L’agenda che mette sul tavolo è piena di obiettivi. Sottolineata c’è la parola crisi, che ha accentuato le difficoltà delle famiglie, qui come altrove: «Un problema quotidiano da affrontare».
COME cambia Mordano? «Stiamo seguendo un percorso — racconta Golini — partito in primavera, quando con un sondaggio lanciato sul nostro giornalino, ‘E’ Cmon’, abbiamo chiesto ai cittadini su quali investimenti puntare». Nella rosa la riqualificazione della piazza Borgo general Vitali, la ristrutturazione del polo sportivo e scolastico di Bubano, la realizzazione della pista ciclabile proprio tra Bubano e Mordano. «Abbiamo mandato un questionario a 4mila persone. Tutti i residenti sopra i quindici anni. Il 20% ci ha risposto. Un ottimo successo per un sondaggio di questo tipo». E da lì è uscita una bussola per il futuro. «Il problema — allarga le braccia — non sono i progetti. Quanto la burocrazia e i tagli alle risorse. Che nelle realtà piccole si sentono tantissimo». Continua. «La priorità della gente è la pista ciclabile. Investimento da 650mila euro, di cui circa 450mila dalla Regione. Si partità coi lavori nel 2011. Abbiamo avuto problemi con la progettazione. Il nostro tecnico dei lavori pubblici si è trasferito in un altro Comune. Subito dopo una sentenza della Corte dei conti ha stabilito che nelle realtà sotto i 5mila abitanti le mobilità non possono essere sostituite». Tradotto: per mesi non si è potuto avere stabilmente un sostituto. Ora, dopo un peregrinare nel labirinto della burocrazia, da dicembre ci sarà un nuovo geometra. Che potrà dedicarsi a questa opera. «Ripeto, i tagli si sentono tanto. La Finanziaria di maggio ha imposto che dal 2011 i Comuni possono assumere un nuovo dipendente ogni cinque pensionamenti; qui siamo in 24, significa che alla lunga resteremo in 4?»
SEPPUR con salti mortali per far quadrare i bilanci, Mordano si prepara a una rivoluzione urbanistica. Stare dietro a Golini non è facile. «Nell’ex municipio vogliamo spostare alcune attività, come la scuola di musica, un centro giovanile, un centro diurno per anziani. Lì ci sono alloggi popolari, saranno spostati. Poi, compreremo lo stabile della biblioteca. C’è l’accordo coi proprietari, Agrintesa». Costo 420mila euro. Una parte è in borsa, il resto, «170mila euro speriamo arrivino col sostegno dei cittadini». Si punta sulla emissione di Boc (buoni ordinari comunali): «Ho fiducia in chi abita qui. Possono avere un ritorno, del 3%, facendo qualcosa per il territorio. Ho già avuto delle disponibilità».
PARLA del quotidiano. Si sarebbe mai aspettato tutte queste difficoltà a fare il sindaco? «Un anno e mezzo fa si vedeva già come buttava, con la razionalizzazione dei trasferimenti... E’ utilissima l’esperienza che ho alle spalle, nel terzo settore». Chiude con la politica e la sicurezza. «In consiglio — dice — abbiamo a che fare con due minoranze: permette un maggiore confronto, di uscire da una logica binaria, da schemi ideologici». Aggiunge. «E’ vero, qui c’è un problema furti, soprattutto in estate. Abbiamo fatto un accordo con l’associazione nazionale carabinieri, militari in pensione, e la protezione civile, che hanno presidiato il territorio. I cittadini hanno apprezzato e qualche risultato c’è stato».