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«LA CRISI persiste, ma quest’anno non abbiamo perso nulla in termini di fatturato». Stefano Bolognesi, presidente della Cooperativa Ceramica d’Imola, è soddisfatto della tenuta della sua azienda. Il 2010 è stato infatti un anno di assestamento, dopo il crollo fra il 2008 e il 2009, un periodo in cui l’intero comparto delle ceramiche ha perso qualcosa come il 30 percento del fatturato. Per frenare il rallentamento, Coop Ceramica da quasi due anni propone a tutti i suoi dipendenti la formula del contratto di solidarietà, un ammortizzatore sociale che consente all’azienda di non ricorrere a esuberi e cassaintegrazioni. I 280 dipendenti della ex Leonardo di Casalfiumanese, assorbita nel gennaio scorso da Coop Ceramica, sono stati i primi a rinnovare i contratti di solidarietà, che entreranno in vigore con l’anno nuovo. A marzo scadranno invece gli accordi per gli altri 1500 dipendenti dell’azienda, tra Imola, Faenza e Borgo Tossignano.
COOP Ceramica, nella primavera del 2009 è stata la prima azienda del comparto a rivalutare un tipo di ammortizzatore sociale che fino ad allora era poco utilizzato. «L’intenzione del management, e credo anche quella delle sigle sindacali, è quella di rinnovare i contratti di solidarietà anche per il 2011 — continua Bolognesi —. Questa formula ci consente di avere un buon bilanciamento senza allontanare nessuno dall’azienda. Inoltre, sono strumenti che garantiscono una certa copertura dei salari dei lavoratori, oltre che il rispetto e la salvaguardia delle professionalità». I dati in possesso della Cgil attestano che la riduzione media dell’orario lavorativo di un dipendente della Coop Ceramica si attesta intorno al venti percento. In base agli accordi attualmente in vigore, il rimborso delle ore perse è passato dal 60 all’80 percento. Nei nuovi contratti, però, la copertura potrebbe tornare al 60 percento. «La cifra dipende dalle risorse stanziate dalla Finanziaria — spiega Bolognesi —. Si tratta di decsioni che non spettano all’azienda».
DOPO la grande frenata, dunque, Coop Ceramica è in ripresa. Il riassetto e la riorganizzazione dei siti produttivi hanno reso necessari diversi spostamenti di lavoratori da una sede all’altra, ma hanno consentito all’azienda, nell’anno in corso, di mantenere invariata la sua quota di mercato. «Registriamo un fatturato analoghi a quello dell’anno scorso — continua il presidente —, però il 2010 è stato un anno più performante dal punto di vista dell’economia aziendale. Abbiamo infatti elevato la qualità della nostra gamma di prodotti, bilanciando le risorse per posizionarci meglio sul mercato. Certamente, dall’inizio della crisi la dinamica dei consumi è cambiata. La copertura dei volumi precedenti è un obiettivo ancora troppo difficile da raggiungere nel breve periodo. Nel complesso però il bilancio attuale è sicuramente soddisfacente». L’opera di razionalizzazione e ridimensionamento di Coop Ceramica, dunque, sembra essere riuscita a frenare la caduta, in un contesto ancora condizionato dalla crisi.
Francesco Mignani