Vanni Bertozzi in pole position per sostituire Lorenzi a BeniComuni

Potrebbe guidare la fusione con Area Blu di cui è presidente. Assemblea il 26 agosto

Vanni Bertozzi, presidente di Area Blu (foto Isolapress)

Vanni Bertozzi, presidente di Area Blu (foto Isolapress)

Imola, 19 agosto 2016 – È aperta la corsa al successore di Loris Lorenzi al timone di BeniComuni. Dopo il provvedimento dell’Anac di Raffaele Cantone, che ha dichiarato «inconferibile» l’incarico affidato all’ormai ex amministratore unico della società in house del Comune, nonché già presidente di Acantho, l’ente di piazza Matteotti in queste ore è infatti alla ricerca di un sostituto all’altezza. La tabella di marcia prevede, per il 26 agosto, un’assemblea dalla quale bisognerà uscire con un nome.

Visti i tempi ristretti, e le difficoltà a intercettare una figura tanto importante per la gestione del patrimonio pubblico della città, l’ipotesi più accreditata è al momento una sorta di interim affidato a Vanni Bertozzi. Oltre a essere presidente di Area Blu, Bertozzi resta infatti anche procuratore di BeniComuni. In pratica, vista la conoscenza della macchina, la figura ideale per assumere il posto di comando – almeno fino alla fine dell’anno – e traghettare entrambe le compagini verso l’ormai inevitabile fusione annunciata dalla Giunta.

Una mossa, questa, che va nella direzione della semplificazione amministrativa (su alcuni temi come la manutenzione della città Area Blu e BeniComuni rischiano di pestarsi i piedi), ma necessaria anche per mettersi al riparo da ulteriori strigliate del Governo dopo l’entrata in vigore della Riforma Madia sulle società partecipate. E Bertozzi, che gode di grande stima a Palazzo, potrebbe avere proprio questo ruolo. Resta da vedere se, ad affiancarlo, nell’immediato futuro il sindaco Daniele Manca sceglierà anche un’altra figura.

Nel frattempo, anche la politica si interroga sul futuro di BeniComuni. «Il dopo Lorenzi? Mi permetto un invito a chi avrà l’onere di provvedere alla scelta: di farlo possibilmente fuori dalle strette logiche di appartenenza politica (questa è la mia insanabile utopia), ma con priorità le competenze manageriali», è l’auspicio di Alessandro Mirri (Ncd). Detto che «l’attività del tecnico Lorenzi (non del politico)», secondo il consigliere comunale di minoranza sarebbe stata «improntata da una innegabile competenza anche se a volte condizionata da ‘input’ non esclusivamente tecnici», Mirri lascia sul tavolo alcune questioni: «Possibile che nella galassia del potere cittadino non ci siano tecnici giovani e preparati (anche appartenenti all’area politica del governo locale) a cui affidare questo ruolo? Possibile che ci si debba sempre fermare alla ristretta sfera dei soliti noti? Poi non sorprendiamoci di fare figure come questa».