"Il mio progetto di pace davanti ai grandi della Terra"

Lorenzo Marchetti, presidente di ‘2020 A Year Without War’, sarà a Bogotà in Colombia dal 2 al 5 febbraio

Lorenzo Marchetti, primo a sinistra, è il presidente dell’organizzazione italiana ‘2020 A Year Without War’

Lorenzo Marchetti, primo a sinistra, è il presidente dell’organizzazione italiana ‘2020 A Year Without War’

Imola, 10 gennaio 2017 - Un imolese in Colombia per presentare, di fronte ad alcuni tra i più grandi premi Nobel per la pace, il progetto dell’associazione ‘2020 A year without war Italia’. Dal 2 al 5 febbraio, il presidente Lorenzo Marchetti sarà a Bogotà per presenziare al summit internazionale per la pace. E lanciare l’idea dell’associazione italiana con sede sotto l’Orologio: un accordo di non belligeranza tra gli Stati di tutto il mondo nell’anno dei giochi olimpici – il 2020 - che valga non solo per un mese (come già accade) bensì per un anno interno. Già nei mesi scorsi Marchetti, studente universitario in Relazioni internazionali in America dove è ambasciatore della no profit a livello mondiale, si è trovato niente meno che nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. In un’audizione all’Onu, l’imolese ha rappresentato l’associazione internazionale nell’ambito della Conferenza sulla pace, dove ha sfruttato i tre minuti di tempo a disposizione per illustrare il progetto.

«Ma il vero traguardo è arrivato in un secondo momento – racconta Marchetti -, quando mi è stato chiesto di illustrare il progetto anche in Colombia, in occasione del ‘World summit of Nobel peace laureates’, a cui sarà presente anche Juan Manuel Santos, presidente della Colombia e ultimo destinatario del prestigiosissimo premio Nobel». L’idea della neonata associazione ‘2020 A year without war Italia’ è semplice ma ambizioso: «Un accordo perché tutti gli Stati si impegnino a firmare un patto mondiale di cessate il fuoco che valga per tutto il 2020. L’intenzione è infatti allargare l’accordo da uno a dodici mesi. Il progetto – puntualizza - è il frutto dell’idea di alcuni giovani (membri dell’associazione, ndr) che hanno deciso di non vivere passivamente, ma impegnarsi per migliorare il mondo». E ancora: «Con il 5 per cento della spesa globale per la macchina bellica potremmo risolvere problemi come la fame nel mondo. Ma il nostro non vuole essere un messaggio politico, perché la vita non è politica». Oggi l’associazione, nata a luglio 2016, conta 300 membri e un migliaio di followers, ma serve un cambio di passo. «Anche in questi casi, è necessario essere sostenuti finanziariamente per promuovere simili progetti», è l’appello lanciato da Marchetti. E ‘Fabbrica Gastronomica’, attività di ristorazione in via XX settembre, ha lanciato una raccolta fondi che si è svolta sabato scorso, quando, per ogni pizzetta venduta, il titolare Carmine Scarano ha destinato 40 centesimi all’associazione.