Mercatone, arriva il bando per la vendita in blocco

Saranno coinvolti tutti i 79 negozi d’Italia. Cassa integrazione straordinaria prorogata di un altro anno

Lo storico punto vendita di Toscanella del Mercatone Uno

Lo storico punto vendita di Toscanella del Mercatone Uno

Imola, 17 febbraio 2016- Un bando per la vendita in blocco di tutti i 79 punti vendita. La proroga di un altro anno della cassa integrazione straordinaria. La riapertura di un ulteriore punto vendita, a Mappano (Torino). Sono queste le tre maggiori novità (non brutte) emerse dall’incontro che i tre commissari delle società in amministrazione straordinaria del gruppo Mercatone Uno hanno avuto al ministero dello Sviluppo economico con le organizzazioni sindacali e le Regioni in cui si trovano i vari Mercatoni in Italia. Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari hanno illustrato il programma autorizzato dal Ministero stesso il 14 gennaio e le prossime fasi della procedura. In primis il bando. La scorsa estate, a metà luglio, si era dato conto che erano pervenute 53 manifestazioni d’interesse all’acquisto dell’intero Gruppo (dieci) o di parti di esso (le restanti 43). Si trattava di manifestazioni non vincolanti, che comunque fecero capire che il Mercatone Uno era considerato ancora appetibile.

A distanza di oltre sei mesi, i commissari hanno spiegato che la vendita dei compendi aziendali (per compendio si intende tutto quello che rientra in una società, dai muri, alla licenza commerciale, ai contratti con il personale) riguarda l’intero perimetro del Mercatone Business, ovvero tutti i 79 punti vendita; nel perimetro è compreso anche l’ex Tre Stelle di Beinasco, in provincia di Torino, entrato nella procedura di amministrazione straordinaria. La novità del nuovo bando, dunque: entro la fine di marzo dovrebbe essere pubblicato. Le eventuali offerte diventeranno vincolanti, vale a dire che chi si farà avanti dovrà avere una ‘faccia’ e le garanzie di fondi sufficienti. Al Ministero è stato ribadito che entro giugno saranno riattivati i punti vendita, ora sospesi, di Beinasco, Sambuceto (Chieti), Misterbianco (Catania), la novità assoluta di Mappano (Torino) e, se possibile, Arzano (Napoli).

I punti vendita aperti ora sono 56 (a maggio 2015 erano 34), e con le riaperture di primavera dovranno divenire 61. I restanti 18 del Gruppo restano sospesi. Quanto alla cassa integrazione, sarà prolungata di un altro anno a partire dal 6 aprile; ancora da capire se si articolerà in due blocchi semestrali o sarà per dodici mesi. Al momento la cigs riguarda circa 3600 persone, alcune a zero ore (nei punti vendita chiusi e sospesi), molte di più in ‘cassa’ a seconda delle necessità aziendali.

Nella nota diffusa all’indomani dell’incontro, si sottolinea che quanto ottenuto sinora è stato conseguito «in un contesto di perdurante crisi del settore e senza aver chiesto il supporto della Garanzia dello Stato, nè avendo ottenuto altra forma di supporto finanziario da istituti di credito». E «grazie alla collaborazione e al senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti è stato sinora possibile garantire la continuità del Gruppo e la salvaguardia dei livelli occupazionali, circostanze tutt’altro che scontate all’avvio della procedura» di amministrazione straordinaria.