Il Mercatone di Toscanella resta a Cenni

Il tribunale di Bologna ha rigettato la richiesta dei commissari straordinari del gruppo Mercatone uno: il punto vendita è salvo

Il punto vendita di Toscanella del Mercatone è stato avviato nel 1978 (Foto Isolapress)

Il punto vendita di Toscanella del Mercatone è stato avviato nel 1978 (Foto Isolapress)

Imola, 1 aprile 2016 - Niente da fare: lo storico Mercatone Germanvox di Toscanella di Dozza resta alla famiglia Cenni. In questi giorni, infatti, il tribunale di Bologna ha rigettato la richiesta dei commissari straordinari del gruppo Mercatone uno (Ermanno Sgaravato, Stefano Coen e Vincenzo Tassinari) di ‘attrarre’ nella procedura ministeriale anche la Siel, azienda del patron Romano Cenni e dei suoi familiari proprietaria del primo punto vendita della catena, aperto nel 1978. Un negozio che certo faceva gola ai commissari che già ne controllano 78 a marchio (più l’ex Tre Stelle di Beinasco), soprattutto in vista del bando di vendita dell’intero compendio, previsto a breve. Ma per i giudici non ci sono i presupposti per strapparlo ai Cenni: la Siel non è un’azienda insolvente.

Romano Cenni
Romano Cenni

Sale, invece, tra i lavoratori l’attesa per i prossimi passi della procedura d’amministrazione straordinaria speciale. Dal 7 aprile alla guida delle sei principali società del gruppo Mercatone uno (M.business, M. Estate, Mercatone uno services, Mercatone uno logistic, Mercatone uno trading, Mercatone uno finance) ci sono i tre commissari governativi col difficile compito di assicurare un futuro – tramite la vendita – all’azienda, al maggior numero di dipendenti e ricavando la cifra più alta possibile per ripianare quei 400 milioni di euro di debiti accumulati nei confronti di migliaia di creditori. All’ultimo incontro al Ministero era stato comunicato l’intento di voler mettere a bando tutti i 79 negozi e non solo quelli aperti o ritenuti produttivi.

Contestualmente, i commissari avevano assicurato che entro giugno sarebbero stati riattivati i punti di vendita sospesi, di Beinasco (TO), Sambuceto (CH), Misterbianco (CT) e, in presenza delle necessarie condizioni organizzative e sociali, anche quello di Arzano (NA), oltre al riapertura di un quinto negozio, a Mappano (TO).