Imola, polizia, ecco Michele Pascarella. "Serve più sicurezza per i cittadini"

Il nuovo dirigente del commissariato si presenta. "La priorità è il controllo del territorio, largo alla prevenzione"

Michele Pascarella, 56 anni, originario di Maddaloni in provincia di Caserta

Michele Pascarella, 56 anni, originario di Maddaloni in provincia di Caserta

Imola, 28 giugno 2017 – «La mia priorità sarà il controllo del territorio», da esercitare mediante «le pattuglie e attività di prevenzione». Non solo. «La fusione tra prevenzione e repressione serve a garantire una maggiore sicurezza dei cittadini, anche se qui la situazione non è drammatica rispetto ad altre realtà». Parola di Michele Pascarella, il nuovo dirigente del commissariato di polizia che ieri si è presentato alla stampa dopo essere entrato in servizio alla Taddeo della Volpe lunedì scorso, in sostituzione di Sergio Culiersi, andato in pensione a marzo. Nel frattempo era stato Alessandro Lipperini a prendere le redini - ad interim - della caserma imolese.

Originario di Maddaloni (Caserta), 56 anni (un lustro alla pensione), Pascarella arriva dal commissariato di Cesena che ha comandato per un biennio. Sposato con tre figli, negli anni ha ricoperto diversi incarichi. Inizia la carriera a Genova nel 1990, poi approda in Romagna. Dal 1993 al 1995 è stato dirigente a Ravenna, mentre dal 1995 al 2003 ha diretto il commissariato di Acerra, Bagnoli, Posillipo, Arenella nel Napoletano.

Dopodiché si apre un lunga parentesi nella polizia stradale, sempre come dirigente, tra Caserta e Forlì. Lascia il comando della Polstrada di Forlì-Cesena nel 2015, e nello stesso anno assume la guida del commissariato della città malatestiana. Tra le esperienze professionali, Pascarella è stato dirigente nei territori di due amministrazioni comunali sciolte per mafia, Pozzuoli e Marcianise, piena zona dei Casalesi.

«Comincio una nuova avventura a Imola, dove c’è un commissariato stimolante – ha detto ai giornalisti -. Questa è una bella cittadina, non si discosta molto da Cesena. Adesso devo capire quale impronta personale dare, ma per farlo ci vorrà almeno un mese». Tra le questioni da affrontare, l’ormai nota carenza di organico denunciata più volte dal Sap regionale. «Il problema dell’organico è generalizzato e riguarda tutta la polizia di Stato, non solo Imola – ha dichiarato -. Nessuno ha l’organico che vorrebbe avere». Ma alla Taddeo della Volpe – 61 unità – diverse volte è successo che, proprio a causa della carenza di uomini, la volante non è riuscita nemmeno a uscire. «Per me la priorità è il controllo del territorio, per cui il mio impegno sarà evitare che in futuro situazioni di questo tipo si ripresentino».

Il che non significa però aumentare il numero delle pattuglie o quello degli agenti presenti a Imola. «Cercheremo di fare al meglio con quello che ci viene dato – precisa -. Quando avrò il quadro della situazione mi interfaccerò con la Questura». Pascarella traccia infine la sua «filosofia operativa»: «Credo nella sinergia con le altre forze di polizia, ma al centro deve esserci la collaborazione dei cittadini, prime sentinelle del territorio».