Dai vestiti all’avvocato, ecco dove vanno i soldi per i profughi

Presentato il progetto di accoglienza del Circondario che il governo ha premiato con 640mila euro. Previsti più di 15 nuovi arrivi

 La presentazione  del progetto  di accoglienza messo  a punto dal Circondario

La presentazione del progetto di accoglienza messo a punto dal Circondario

Imola (Bologna), 30 luglio 2016 - Accoglienza materiale, mediazione linguistica, orientamento per l’accesso ai servizi del territorio. E ancora tutela sanitaria, formazione, inserimento lavorativo, abitativo e sociale. Sono destinati a questi ambiti di intervento i 643mila euro sbloccati dal ministero dell’Interno per finanziare il progetto con cui il Circondario ha previsto di accogliere 30 profughi (24 uomini, 6 donne) nel periodo giugno 2016-dicembre 2017. Quindici stranieri saranno presi in carico dalla cooperativa sociale Camelot che gestisce due appartamenti a Imola, nove verranno affidati al consorzio L’Arcolaio che dispone di due alloggi a Castel San Pietro, sei donne hanno già trovato accoglienza in un appartamento sotto l’Orologio gestito da Trama di Terre.

Oltre alle sei donne già presenti, "abbiamo chiesto al servizio centrale Sprar di dirottare su questo progetto altre sette persone dai centri della Pascola e di Casalfiumanese. Se così fosse, in nuovi arrivi effettivi saranno 17. Ci aspettiamo una risposta per la prossima settimana", spiega Sonia Cicero, direttore dell’Ufficio di piano in Circondario che ieri ha presentato il progetto. Entrando nel merito, per quanto riguarda l’accoglienza materiale viene fornito un contributo settimanale per il vitto del valore di 25 euro. All’arrivo i profughi ricevono un kit per igiene personale e biancheria e un pocket money giornaliero del valore di tre euro a cadenza mensile per le piccole spese quotidiane.

Il costo annuale stimato per l’accoglienza materiale è di 147.950 euro. Poi ci sono il servizio di mediazione linguistica (20mila euro all’anno), il capitolo orientamento e accesso ai servizi (50mila euro annui) mirati al rilascio del permesso di soggiorno, all’ottenimento di carta d’identità e codice fiscale, all’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, alla scelta del medico di medicina generale e all’iscrizione al Centro per l’impiego. Si stima un costo annuo di 9.400 euro per l’inserimento abitativo, di 32mila euro per l’inserimento sociale, mentre 12mila euro è il costo stimato per l’accompagnamento legale.

Per la tutela psico-sanitaria si prevedono 46mila euro all’anno volti a coprire lo screening all’ingresso, mentre il personale di supporto psico-sociale effettua colloqui periodici. La proposta con cui via Boccaccio ha partecipato al bando prevedeva un costo complessivo di 852.964 euro per la copertura di 24 mesi. "Ma siccome l’approvazione del ministero è datata 31 maggio, le risorse sono state riparametrate sui mesi effettivi di attuazione del progetto". E cioè: 237.540 euro per il 2016, 405.150 euro per il 2017. Di conseguenza, verranno rimodulati anche i costi annui previsti per i vari ambiti di intervento.