Profughi a Imola, il piano di comunicazione. "T-shirt per l'accoglienza"

Il Circondario studia una campagna ad hoc con slogan emozionali. La Lega Nord: "Follia"

Il Circondario favorire la corretta accoglienza dei profughi

Il Circondario favorire la corretta accoglienza dei profughi

Imola, 19 settembre 2017 - Un «piano di comunicazione», a quanto pare già discusso al Circondario con dipendenti e operatori del settore, per accompagnare con i termini adatti la gestione dei profughi sul territorio. Al documento che circola negli uffici di via Boccaccio manca solo il budget (e certo di questi tempi non è cosa da poco), ma le linee guida sono chiare: per parlare del fenomeno migratorio bisogna ricorrere a un «dispositivo emozionale» per smontare i «luoghi comuni sui migranti», ricordarsi che «il mondo è in movimento» e dunque «l’accoglienza fa bene». Con quali strumenti? La creazione di un «payoff» (una sorta di slogan) con l’aiuto di un esperto, nonché di una pagina web con «informazioni complete e aggiornamento continuo».

Previsto anche un evento di avvio della campagna nonché l’utilizzo dei canali social istituzionali. Inoltre, il «payoff» di cui sopra andrebbe diffuso attraverso «magliette, borsine spesa e bandane». Ci sarebbero infine anche manifesti, video e open day nei centri di accoglienza per far diventare i profughi ospiti delle strutture «testimonial diretti» della campagna. Il piano sta però già facendo discutere sia al Circondario che nella sede dell’Asp, dove l’iniziativa viene vista come un tentativo di affossare il lavoro dell’Azienda servizi alla persona e accentrare tutta la questione accoglienza nelle mani dell’ente di via Boccaccio. Critica è di certo la Lega Nord.

«Vogliono comunicarci che stiamo alloggiando a nostre spese dei clandestini, dei profughi o dei richiedenti asilo? – protestano Marco Casalini e Simone Carapia, rispettivamente segretario imolese e consigliere comunale del Carroccio –. Siamo alla follia. Non abbiamo mai visto piani di comunicazione per risolvere la questione sempre crescente dell’indigenza e della povertà sul nostro territorio. A questo punto vogliamo sapere a quanto ammonta il budget previsto per questo esilarante piano e a chi si debba mandare i ringraziamenti per aver messo, per l’ennesima volta, i diritti degli imolesi dopo quelli di stranieri che senza motivo stanno invadendo le nostre città e a nostre spese». E ancora: «Già accogliamo persone che non ne hanno diritto e oltre alle attività ludiche e ricreative, che svolgono gratuitamente quasi fossero dei villeggianti, dobbiamo spendere anche risorse pubbliche per fare il lavaggio del cervello agli imolesi? – domandano infine Casalini e Carapia –. Siamo davvero stanchi, qualcuno si prenda la propria responsabilità e dica chiaramente che è in atto una sostituzione di un popolo a favore di un altro».