Imola, raccolta rifiuti, si cambia anche in zona industriale

Dal nuovo anno saranno introdotte le calotte e adottati bidoni monomateria. Plastica e lattine saranno raccolte porta a porta

Più cassonetti per l’organico dal 2018 nella zona a nord della ferrovia. Per utilizzarli servirà una card

Più cassonetti per l’organico dal 2018 nella zona a nord della ferrovia. Per utilizzarli servirà una card

Imola, 21 settembre 2017 - Neanche il tempo di archiviare il contestatissimo nuovo sistema 2.0 in buona parte della città (centro storico escluso), che Hera e Comune lanciano la riorganizzazione della raccolta dei rifiuti anche nella zona industriale. Il progetto, che ha avuto proprio in questi giorni il via libera della Giunta, interesserà la zona a nord della ferrovia compresa tra le vie Ortignola/Pasquala, Bicocca, Laguna e Selice.

Una vasta area nella quale, attualmente, è in essere un sistema misto di raccolta porta a porta di alcune tipologie di rifiuti (indifferenziato, carta e, solo per le utenze non domestiche, imballaggi plastici e rifiuti legnosi) e mediante contenitori stradali (vetro-plastica-lattine, organico, sfalci). La riorganizzazione riguarderà un totale di 1.450 utenze, delle quali buona parte (950 in tutto) non domestiche. Il progetto di Hera e Comune prevede, oltre all’adozione di bidoni e cassonetti con apertura tramite card elettronica, il passaggio da raccolta multimateriale vetro-plastica-lattine a raccolta monomateriale. Per plastica e lattine via al porta a porta, una volta a settimana, anche per le utenze domestiche, mentre per il vetro arrivano bidoni chiusi per i privati e contenitori ad hoc per le aziende.

Più cassonetti (da 18 a 21) per organico e potature: anche qui sarà necessaria quella card ormai familiare per gli imolesi e attraverso la quale Hera traccia i conferimenti (utente, data e ora dell’apertura) cercando al tempo stesso (con risultati non sempre ottimali) di responsabilizzare il cittadino. Nessun cambiamento, invece, per indifferenziata e carta. Già in cantiere una campagna informativa rivolta alla cittadinanza e alle aziende coinvolte nella riorganizzazione che, sulla scorta di quanto accaduto nel resto della città prevede, tra l’altro, l’invio di una lettera a tutte le utenze domestiche e non domestiche interessate; la consegna porta a porta di materiale informativo e di un kit costituito da pattumiera per raccolta organico e sacchi; la redazione di specifici volantini ed opuscoli informativi; info point nelle zone interessate dall’avvio dei nuovi servizi.

Dal punto di vista economico, il servizio rientra nell’ambito di competenza della mai troppo benevola Atersir (la battaglia legale con il Comune sui costi è ancora in corso davanti al Tar), alla quale il progetto andrà trasmesso con la richiesta (e la speranza) di ricomprendere la spesa nel Piano economico finanziario per il servizio di gestione dei rifiuti urbani a partire dal 2018. Parliamo infatti di un aumento di costi di 12.191 euro con il servizio a regime. A tale quota, per il primo lustro, sono però da aggiungere 6.756 euro l’anno relativi alla rata dei costi di avvio. Il tasso di remunerazione è del 2,7%. La tempistica dell’entrata in vigore del nuovo sistema sarà invece conseguente alla data di approvazione dei Pef e al periodo che servirà per l’approvvigionamento delle attrezzature. Non prima, comunque, del nuovo anno.