Fontanelice, il rio di Gaggio inquinato da liquami. Moria di animali

Distruzione dell’habitat sotto la piccola cascata di Casa del Rio. Polizia provinciale e Arpa indagano alla ricerca dei colpevoli

Alcuni pesci morti

Alcuni pesci morti

Fontanelice (Imola), 15 agosto 2017- Delitto ambientale. Come se non bastasse la terribile siccità a rendere difficilissima la vita di fauna e flora nei nostri territori, ci si è messo anche qualcuno privo di scrupoli a rovinare uno dei pochissimi corsi d’acqua in cui il minimo deflusso vitale dà ancora segni di sé. Uno sversamento di liquami ha infatti ucciso ogni forma di vita in una delle poche pozze d’acque ancora esistenti nel rio di Gaggio, piccolo affluente di destra del Santerno nel territorio comunale di Fontanelice.

La scoperta si deve ad Alessandro Magnani, coordinatore dei volontari dell’Enduro Motor Valley, quegli stessi volontari che nei giorni scorsi si sono dati da fare nella vallata del Santerno per dissetare flora (con grossi contenitori d’acqua utilizzati nelle aree di giovane rimboschimento) e fauna mediante la costruzione di abbeveratoi. Magnani si era inoltrato nella Vallata proprio per controllare gli abbeveratoi predisposti per la fauna.

«Per curiosità – racconta – ho lasciato la moto e sono andato a vedere se nella parte terminale del rio (che nasce dal vicino monte Carnevale e si getta nel Santerno dpoo appena sette chilometri, ndr) ci fosse ancora acqua. Ci siamo spinti sotto la Casa del Rio, dove c’è una piccola cascata, e lì ci siamo trovati di fronte a uno spettacolo raccapricciante. La pozza sotto l’esile getto d’acqua (c’è ancora un piccolo rivolo di alimentazione da monte) era piena di liquame e le trote farie, che vengono regolarmente utilizzate per il ripopolamento, tutte morte».

«Abbiamo allertato sia la Polizia Provinciale sia l’Arpa – prosegue Magnani – Il loro personale è subito intervenuto per prelevare campioni d’acqua e svolgere le indagini per individuare il responsabile di questo gesto».

«A mio avviso – dice il volontario Magnani – siamo di fronte allo sversamento di percolato derivato da un allevamento, forse di bovini. Personalmente ho notato una decina di trote morte, fra pesci grandi e piccoli. La Polizia Provinciale ha trovato anche una trota grande, forse di 6-7 anni, anche lei morta, frutto del ripopolamento che annualmente effettua la Regione in questo rio (vengono immessi circa duemila avannotti). I pesci poi piano piano crescono e scendono nel Santerno, ma evidentemente questa trota si era trovata bene lì, dove poi è il liquame l’ha uccisa. Fra l’altro, quell’acqua arriverà nel Santerno, e renderà più difficile (e costosa) un’eventuale opera di potabilizzazione».