River Side, così è nato il pasticcio. Bonaccorso nella bufera

Alle radici della lite Demanio-Comune. Forza Italia attacca

il River Side al centro di un acceso scontro

il River Side al centro di un acceso scontro

Imola, 15 gennaio 2018 - Se le (annose) vicende del River Side fossero una serie tv, l’ultima stagione sarebbe cominciata a metà 2015: Domenico Amoruso si aggiudica la concessione in affitto dello storico locale sul Lungofiume, reduce da una gestione difficile, vincendo il bando aperto da BeniComuni (oggi incorporata da Area Blu). L’imprenditore mette sul tavolo 6mila euro in più rispetto alla base d’asta, fissata in 18mila euro, e sbaraglia la concorrenza.

Il problema, ma lo si scoprirà solo due anni e passa dopo (anche se la questione proprietà dell’area non è nuova), è che quella gara pubblica la vecchia società in house del Comune non avrebbe nemmeno potuto indirla.

Questo almeno sostiene l’Agenzia del Demanio – Direzione regionale dell’Emilia-Romagna, che pure aveva già avvertito in passato l’amministrazione imolese. E a ottobre 2017 ha impugnato l’atto di concessione.

Il resto è storia nota: Amoruso abbandona il locale, ormai da diverso tempo desolatamente vuoto.

Ora la questione è in mano agli avvocati, che cercano una difficile risoluzione della controversia senza finire in tribunale: da un lato, ad assistere River Side 2015 Srl, c’è Andrea Giglio; dall’altro, il compito di difendere gli interessi di Comune e Area Blu tocca invece a Giuseppe Girani.

Il problema è che, interpellato nei giorni scorsi dal Carlino anche alla luce delle interrogazioni e delle richieste di accesso agli atti dell’opposizione rimaste inevase, il dg di Area Blu, Carmelo Bonaccorso, ha motivato con il «mancato pagamento dei canoni di affitto» e la costruzione di «alcune opere non idonee dal punto di vista urbanistico» la volontà della società in house del Comune di rescindere il contratto con Amoruso. Negando l’esistenza di problematiche legate alla titolarità dell’area, rivendicata invece dal Demanio.

E tali dichiarazioni, alla luce di quanto emerso ieri grazie alla ricostruzione dell’avvocato Giglio, e soprattutto dei ritardi nell’ottenere le informazioni richieste in via istituzionale, indispettiscono l’opposizione.

«Ciò che in questa vicenda appare particolarmente preoccupante, per non dire gravissimo, è che lo stesso direttore generale di Area Blu, pubblicamente, abbia fatto leva sull’inadempienza contrattuale del gestore senza nulla riferire rispetto a quanto rilevato dal Demanio – protesta Nicolas Vacchi (Forza Italia) –. Non è più ammissibile una tale imprecisione nel riportare le vicende, soprattutto quando queste coinvolgono direttamente l’operato dell’amministrazione e delle sue società in house».

Alla luce di quanto accaduto, «chiediamo che il Comune di Imola valuti l’immediata rimozione di Carmelo Bonaccorso dal suo incarico di direttore generale di Area Blu – conclude Vacchi –, vista la leggerezza e la superficialità dimostrate nel raccontare in maniera verosimilmente errata a tutti i cittadini una vicenda che presenta risvolti ben più complessi».