Formula Imola, il mea culpa di Selvatico Estense

Il presidente in commissione torna sulle polemiche relative alla trasparenza: "Ho sbagliato e chiedo scusa"

Uberto Selvatico Estense di Formula Imola e Stefano Manara del Con.Ami

Uberto Selvatico Estense di Formula Imola e Stefano Manara del Con.Ami

Imoola, 9 aprile 2017–Si chiude tra sorrisi e pacche sulle spalle, ma soprattutto con il mea culpa del presidente Uberto Selvatico Estense, la settimana di polemiche che ha travolto Formula Imola in materia di trasparenza. «Ammetto di avere sbagliato», dice in commissione il numero uno della società che gestisce l’attività dell’autodromo, reduce dalle tirate di orecchie del socio di maggioranza Con.Ami e del sindaco Daniele Manca.

Con una mossa evidentemente studiata, Selvatico Estense si presenta alla seduta convocata per fare il punto sul circuito assieme a Stefano Manara, firmatario della lettera aperta di censura dell’operato della società. E nell’auletta dei gruppi consiliari siede proprio accanto al presidente del Consorzio. Incassa, dopo le bastonate, la carota del sindaco Manca («La guida di Formula Imola non è in discussione, le persone che ci lavorano godono della fiducia mia e delle istituzioni», assicura il primo cittadino) e poi si prende la scena.

«La responsabilità è mia – avverte Selvatico Estense –. Il direttore (Pier Giovanni Ricci, ndr) non ha nessuna colpa nel rallentamento della consegna degli atti ai consiglieri. E’ stato dovuto tutto a un approfondimento normativo, ho chiesto dei pareri ad alcuni legali. Ho commesso un errore, e la proprietà lo ha sottolineato, perché la gestione di una società per azioni con un approccio commerciale credo sia messa in pericolo dalla prassi dei consiglieri di minoranza che, non solo a Imola, girano ai giornali i documenti ottenuti nell’intento di espletare il loro mandato politico. Violando però in questo modo, a mio parere, il diritto di riservatezza. E provocando, sempre dal mio punto di vista, un danno di immagine importante alla società».

Ed è proprio per questo motivo che «mi sono sentito di resistere», prosegue il presidente di Formula Imola. E ancora: «Faccio le mie scuse ai consiglieri di minoranza se si sono sentiti offesi da questo tipo di ritardo – ribadisce Selvatico Estense –. Le loro pratiche sono molto numerose, complicate da gestire, e a volte assomigliano all’elenco di una società di revisione. Però, se io rispetto le leggi della parola, chiedo che anche gli altri lo facciano. I consiglieri comunali sono tenuti alla riservatezza». Ad ogni modo, «la mia resistenza è stata solo un tentativo di difendere la società, che però è un bene pubblico – conclude il numero uno di Formula Imola –. E quindi, se non la si rispetta, chiedere il risarcimento dei danni non è un’azione soggettiva ma un atto dovuto da parte dell’amministratore di una società pubblica. Se non lo facessi, qualcuno potrebbe chiedere di far pagare a me l’eventuale danno».