Debora Serracchiani scalda la festa Pd: "Il partito sia coraggioso"

La vicesegretaria a Castel San Pietro: "Facciamo riforme per il Paese"

Festa d’Agosto, Debora Serracchiani

Festa d’Agosto, Debora Serracchiani

Imola, 21 agosto 2015 - Prima volta per Debora Serracchiani a Castel San Pietro. Ospite, ieri sera, alla Festa d’Agosto del Partito democratico, la vicesegretaria dem è intervenuta nel dibattito politico. Al centro, il futuro ruolo del partito, la sua organizzazione in un momento di transizione e di cambiamento e la capacità di aderire ai bisogni dei cittadini. Tutto questo in vista delle prossime sfide in Parlamento. Il Pd saprà dare una prova di unità? La premessa: «Stiamo facendo delle riforme che non servono al partito, bensì al Paese – analizza Serracchiani –. Riforme importanti che andavano fatte dieci anni fa. Per cui è chiaro che si tratta di un percorso faticoso che provoca tensioni all’interno del Pd».

Detto questo, «abbiamo bisogno di un partito coraggioso ed è giusto che, visti i temi, ci siano discussioni anche aspre. Ma, alla fine, dobbiamo rispettare la maggioranza, che è quella che decide». La vice di Renzi porta poi la discussione su esempi concreti: «Sulle unioni civili ho una posizione diversa da quella del premier, perché io andrei oltre – confessa –, ma nel momento in cui uscirà una proposta condivisa dalla maggioranza, la rispetterò comunque».

Capitolo immigrazione. «Non basta dire no, perché bisogna saper governare anche le cose difficili». Così ne approfitta per una stoccata al centrodestra: «La questione dell’emergenza la stiamo gestendo con la Bossi – Fini. Ma accoglienza diffusa significa vigilanza sanitaria, documenti, convenzioni con i Comuni per fare lavorare gratuitamente gli immigrati. E si tratta di lavori che altrimenti non farebbe nessuno. In questo modo si riesce a costruire un sistema di integrazione».Rincara: «Ma li avete visti i bambini che arrivano su quelle barche? Come fate a dirgli di tornare indietro? Noi decidiamo di restare umani. E dico a chi è a capo della Lega Nord in questo momento che la storia di questo paese non la conosce». 

Serracchiani chiude con il piano triennale di detassazione e su questo detta l’agenda: «Nel 2016 abbassamento della tassa sulla casa, nel 2017 abbattimento della tassazione sulle imprese italiane e nel 2018 ci occuperemo delle pensioni». Temi su cui tira in ballo i sindacati, «troppo frammentati» dice. E proprio le pensioni offrono l’assist per dare una frecciata ai rappresentanti dei lavoratori: «Sono gli stessi sindacati che non hanno fatto sciopero contro la riforma Fornero?» si somanda.