Raccolta differenziata, la protesta dei residenti: "Rischiamo il tilt"

Preoccupati e arrabbiati gli abitanti del quartiere Pedagna, uno dei primi che da qualche giorno è stato dotato dei nuovi cassonetti

Una delle numerose assemblee che si è tenuta sul nuovo tipo di raccolta

Una delle numerose assemblee che si è tenuta sul nuovo tipo di raccolta

Imola, 24 luglio 2016 - Preocupati, speranzosi, incerti, arrabbiati. Sono molteplici gli stati d’animo dei residenti nel quartiere Pedagna, uno dei primi che da qualche giorno è stato dotato dei nuovi cassonetti di Hera, per la raccolta differenziata. «E’ un ‘casino’», esclama la signora Jolanda, «credo che in moltissimi andranno in tilt a causa di questo sistema, spero che funzioni perché si tratta di una scelta ecologica, ma c’è ancora troppa confusione sulla corretta divisione dei materiali».

Michele Sacco non ha ancora avuto modo di provarli, ma ha osservato i nuovi cassonetti e ha qualche dubbio, soprattutto sulla griglia di cui è munito quello della carta/cartone: «I buchi della griglia sono molto piccoli, penso che sarebbe servito un sistema capace di semplificare le cose e non di complicarle. Per chi è molto anziano sarà difficile abituarsi e se tale metodo di raccolta non appare funzionale, rischia di essere controproducente».

Ci scherza sopra Francesco D’Anca e pensa che, con tessera e manopola, il cassonetto dell’indifferenziata potrebbe essere scambiato per una slot machine: «Servirebbe qualcuno vicino alle isole per dare indicazioni, soprattutto ai più anziani. Mi preoccupa il fatto che molti possano mancare di attenzione e lasciare i sacchetti abbandonati di fianco ai cassonetti, come accade nelle vie più isolate, ad esempio la Gambellara o via Quarantini».

 

Alessandra Giacometi è contenta di questa novità: «Non ho ancora provato i nuovi cassonetti, ma appena avrò predisposto in casa uno spazio per le varie differenziazioni, li utilizzerò». Non ha ancora avuto il ‘coraggio’ di testarli nemmeno Valentina Cammarata, che però non è troppo preoccupata: «Ci pensa mio marito Vito a queste cose». Mauro Mazzanti vede gente che si ‘dispera’ davanti ai cassonetti, ma è convito che «sarà solo questione di farci l’abitudine. L’unica cosa di cui dovranno munirsi le persone è un po’ di pazienza e uno spazio in casa da dedicare alla raccolta».

Pensa che sarà un sistema utile anche Giuseppe Montalto: «Per me il meccanismo dei nuovi cassonetti è semplice, per gli anziani sarà sicuramente più problematico».

Preoccupato per gli anziani è anche Virgilio Resta: «Ovviamente il consumo è proporzionato e relativo all’attività e alle abitudini di ciascuno. La diminuzione dei punti in cui sono presenti cassonetti e di conseguenza l’aumento delle distanze tra abitazioni e isole ecologiche potrà creare grande disagio agli anziani e a tutti coloro che hanno difficoltà motorie».

Daiana Domenicali è residente in Svizzera, ma per la sua casa in Pedagna, pur non producendo rifiuti, deve comunque pagare la Tari: «Questo sistema è uno spreco e porterà sicuramente ad un peggioramento della situazione: in moltissimi abbandoneranno i sacchetti a fianco dei cassonetti».