Discarica, ampliamento vicino: sessanta giorni per le osservazioni

L’ultima parola, prima dei lavori, toccherà alla Regione

Una discarica

Una discarica

Imola, 24 settembre 2015 - VIA ALLE OSSERVAZIONI sul progetto di ampliamento della discarica Tre Monti di via Pediano. Da ieri e fino al 23 novembre, chiunque potrà presentare considerazioni, richieste, integrazioni all’autorità competente: il Servizio di valutazione impatto ambientale e promozione sostenibilità ambientale della Regione Emilia Romagna. Al termine dei 60 giorni, l’ente di viale Aldo Moro analizzerà le osservazioni prodotte sulla base del progetto rilasciato da ConAmi (proprietario dell’impianto) ad agosto.

COSA SUCCEDERÀ in seguito? La Regione convocherà la Conferenza di servizio a cui parteciperanno tutti gli enti coinvolti. Arpa, Ausl, Città metropolitana e le ormai defunte province, visto che il sito si trova a cavallo tra la provincia di Ravenna e quella di Bologna. Al tavolo, che può essere riunito anche più di una volta a seconda della mole di lavoro, si discuterà delle osservazioni raccolte. «Gli enti o qualsiasi cittadino possono richiedere degli approfondimenti che, ovviamente, dovremo produrre» spiega Stefano Mosconi di ConAmi. Per cui, anche se dovesse procedere tutto senza intoppi, è prematuro dare oggi dei tempi. Fatta la quadra, «sarà la Regione, interfacciandosi con gli enti coinvolti, a dover rilasciare la procedura di Via». Secondo il progetto presentato da ConAmi, i tempi stimati per l’ampliamento della discarica Tre Monti sono 18 mesi.

TABELLA di marcia che non tiene conto di eventuali integrazioni o cambiamenti. Per cui, qualora ci fossero delle modifiche, queste si rifletteranno inevitabilmente sul crono-programma del Consorzio. Il quale prevede «un’estensione dell’impianto che va dai 4 ai 6 ettari, comprese strade, piste e strutture funzionali. Mentre l’intensità della viabilità dei camion che conferiscono in discarica non subirà cambiamenti – prosegue il tecnico –. L’ampliamento, infatti, si rende necessario a causa della saturazione dell’attuale impianto, prevista nel 2016». Il sito saturo sarà oggetto «di un processo post-mortem che contempla manutenzioni ordinarie e straordinarie – va avanti Mosconi –. Processo che potrebbe durare 20 o 30 anni, dal momento che gli impianti a biogas e per il trattamento del percolato continueranno a funzionare ancora. Quanto di preciso lo si vedrà solo monitorando nel tempo la conduzione della discarica». ConAmi da tempo spinge per cominciare i lavori di espansione, del valore di 8,5 milioni di euro, ma nei mesi scorsi c’è stato un rimpallo delle responsabilità tra Regione e Città metropolitana, fermo restando la necessità di un preciso coordinamento con l’ente di viale Aldo Moro. La cui giunta considera lo smaltimento in discarica come «fase residuale e conclusiva del ciclo di gestione rifiuti», tenuto conto della «significativa riduzione» dei conferimenti entro il 2020. Tuttavia, il sito di via Pediano è stato inserito tra quelli di riferimento in regione alla luce «dell’importanza strategica per ubicazione e capacità di smaltimento».