Herambiente: "La discarica è controllata e sicura, basta allarmismi

Herambiente rompe il silenzio: «Ci tuteleremo nelle sedi opportune»

PERPLESSI Alcuni cittadini presenti all’assemblea dello scorso lunedì

PERPLESSI Alcuni cittadini presenti all’assemblea dello scorso lunedì

Imola, 21 novembre 2015 - Dopo settimane di polemiche, assemblee e manifestazioni, Herambiente rompe il silenzio. «La discarica è costantemente controllata e sicura, così come l’acqua di Imola». L’azienda ritiene «estremamente grave generare una situazione di allarme che non ha alcun fondamento. Per questo si tutelerà nelle sedi competenti».

Si può riassumere così la nota diffusa all’indomani della conferenza stampa in cui le associazioni ambientaliste hanno sferrato un duro attacco al gestore del sito di via Pediano, suffragato dai risultati delle analisi condotte su campioni di suolo, sedimento e acque superficiali lungo il fondovalle del rio Rondinella.

La premessa: «In questi giorni sono numerose le accuse nelle quali si citano mancanza di controlli, perdite di percolato, ricadute ambientali negative. Herambiente le smentisce nel modo più totale – attacca l’azienda –. Nell’impianto i controlli vengono fatti. Si esegue il monitoraggio di tutti gli aspetti ambientali con cadenze prestabilite e indicate nell’Autorizzazione integrata ambientale che prevede controlli da effettuare, parametri da analizzare, metodica, tipo di campionamento, frequenza e modalità di archiviazione e trasmissione agli enti di controllo».

Dopodiché Herambiente sottolinea che allo stesso tempo anche Arpa effettua verifiche «continue e senza preavviso: nel 2014 ci sono stati 21 sopralluoghi e più di 20, al momento, nel 2015». Sarebbe stato proprio in uno di questi che Arpa ha trovato acqua meteorica contaminata da percolato nei pozzi spia all’ingresso delle vasche di stoccaggio. Ma «non ci sono falde superficiali o profonde in prossimità della discarica che alimentano l’acquedotto di Imola, pertanto non esiste alcun rischio di contaminazione delle acque potabili».

 

Qui scende in campo l’Ausl che a stretto giro di posta respinge le accuse degli ambientalisti: «I dati delle analisi sull’acqua potabile forniti dalla società privata incaricata dalle associazioni danno adito ad allarmismi assolutamente non giustificati». «I controlli dell’Ausl, del tutto autonomi rispetto a quelli del gestore, vengono effettuati secondo metodiche normate, acquisendo i campioni direttamente dalle fonti di approvvigionamento e all’interno della rete idrica».

Prelievi che vengono analizzati da Arpa. Invece «sugli impianti interni degli edifici pubblici e privati l’Ausl effettua campionamenti dell’acqua per ricerche chimiche o batteriologiche solo su segnalazione della proprietà».

I dati: «Dal 1° gennaio 2013 a oggi i campionamenti (chimici e batteriologici) sulle acque della rete idrica sono stati 2.258 di cui 1.016 a Imola. Sono 69 i campioni in cui si è ricercato alluminio senza mai avere uno sforamento del limite di legge».