Stevanin: "Rio Rondinella inquinato, pronti a depositare la perizia in Procura"

Discarica: la battaglia dell'ex consulente del ministero

Un momento dell’assemblea in autodromo (Isolapress)

Un momento dell’assemblea in autodromo (Isolapress)

Imola (Bologna), 17 novembre 2015 – Chi si aspettava di ricevere delle risposte, in particolare da Ausl e Arpa, è rimasto deluso. Chi, invece, pensava di vedere una sala poco affollata, visto l’orario (17.30), si è dovuto ricredere. L’audizione pubblica di ieri sull’ampliamento della discarica – alla presenza dei 22 enti competenti che fanno parte della Conferenza dei servizi – ha riempito, nuovamente, la sala Briefing dell’autodromo. Quasi come in occasione del 26 ottobre. Ma con meno cori da stadio.

Non che il clima sia stato così disteso, però questa volta i tecnici di ConAmi e Herambiente hanno avuto la possibilità di presentare il progetto di ampliamento del sito. Da segnalare la presenza, stavolta, del sindaco Manca che dopo un’ora ha abbandonato la sala seguito da un lungo minuto di fischi. A cui contrapporre il lunghissimo applauso dopo l’intervento di Cinzia Morsiani, tecnico ambientale e consulente, in passato, del ministero dell’Ambiente. «Abbiamo effettuato un lavoro di analisi critica – spiega Morsiani –. La legge prevede che venga analizzato lo stato dell’ambiente ante opera, ma non ci sono dati soddisfacenti. Così come non è mai stata fatta un’indagine sulla falda».

Ma è il collega Marco Stevanin che affonda il colpo: «Il 26 ottobre abbiamo effettuato una serie di monitoraggi sul rio Rondinella: molti parametri sono fuori legge e siamo in presenza di un inquinamento diffuso. Agenti inquinanti sono presenti anche nell’acqua del rubinetto. Depositeremo la perizia in Regione e alla procura della Repubblica».

Tra i cittadini, è Fabiano Cavina a intervenire per primo: «Le discariche uccidono le persone e noi vogliamo sapere cosa c’è al di sotto del sito imolese». E sfodera una lettera rivolta agli enti competenti di «dichiarazione di assunzione di responsabilità sia civile che penale connessa alla discarica e al suo progetto di ampliamento». Segue un coro da stadio: «Firmare, firmare, firmare». Presente anche qualche cittadino di Riolo Terme. Tra questi, Vincenzo Valenti. «Ciò che più mi terrorizza è che nel 2015 parliamo ancora di sotterrare i rifiuti». E rivolgendosi ai tecnici di ConAmi: «Ma a voi la raccolta porta a porta non interessa?».

Dice la sua anche Massimo Neri che ha chiesto con forza di affrontare il tema con un referendum senza quorum: «Non è mai stato fatto uno studio serio sull’impatto ambientale. Tant’è che alla parola referendum ho visto le prime convulsioni da parte di qualche politico. E quando abbiamo chiesto di fare uno studio terzo magicamente è arrivata Arpa che ha rilevato sforamenti». Non finisce qui perché Neri si rifà a uno studio epidemiologico del 2004 «effettuato su territori con discariche e commissionato dall’istituto superiore di sanità. Gli studi rilevano incrementi di tumori a polmone, vescica, stomaco e colon. Veramente pensate non ci siano legami tra la presenza di una discarica e un aumento di patologie neoplastiche?». Gli fa eco Ombretta Grandi dell’Osservatorio sulla discarica: «Vorremmo essere più informati dall’Ausl per quanto riguarda le ricadute sulla salute».