Imola, 13 aprile 2017 - Dopo l’emergenza del 2013, il virus dell’aviaria si ripresenta all’Eurovo di Mordano, dove è stato disposto l’abbattimento di 130mila galline ovaiole che si trovano nell’allevamento ‘Laghetti’ di via Viazza, posto sotto sequestro mediante un’ordinanza del sindaco.
I sigilli fanno seguito a una comunicazione dell’Ausl di Imola nella quale si prende atto dei risultati dei campionamenti, effettuati il 6 aprile dal veterinario aziendale, di carcasse di polli-ovaioli rinvenute all’interno dell’allevamento di via Viazza, dove peraltro si trova anche uno dei centri d’imballaggio di Eurovo, azienda che si occupa della produzione e commercializzazione di uova. In seguito a ulteriori analisi di laboratorio effettuate dall’Azienda sanitaria, è stata quindi riscontrata la positività al virus aviario AH5N8 su galline ovaiole giovani e non ancora in produzione.
Nel documento firmato dal primo cittadino, Stefano Golini, si dispone: «l’immediato abbattimento in loco di tutti i volatili presenti nell’azienda (secondo un censimento sono 130.773, ndr) e la distruzione delle carcasse dei volatili morti e abbattuti»; «la distruzione e apposito trattamento di tutti i materiali e rifiuti potenzialmente contaminati come mangime, lettiere o letame»; «l’effettuazione della pulizia e disinfezione dei locali adibiti all’allevamento dei volatili, delle zone circostanti, nonché dei veicoli utilizzati per il trasporto e di tutto il materiale potenzialmente contaminato»; «il divieto di ripopolamento dell’azienda con volatili prima che siano trascorsi almeno 30 giorni dal completamento delle operazioni». Le quali sono iniziate martedì e termineranno con molta probabilità dopo Pasqua: sono infatti cinque i capannoni da disinfestare completamente. Eurovo ha diversi allevamenti distribuiti in Nord Italia, tuttavia attualmente il focolaio sarebbe circoscritto a quello di via Viazza a Mordano.
Ma come si è sviluppato? «Il virus si trasmette da uccello a uccello, per via aerogena o attraverso contatto con feci infette – spiega Gabriella Martini, medico veterinario, nonché direttore del Dipartimento di sanità pubblica e dell’unità operativa di igiene veterinaria dell’Ausl di Imola -. La causa più accreditata è una trasmissione casuale da uccelli selvatici migratori». E puntualizza: «Non ci sono riscontri a livello internazionale di trasmissione all’uomo di questo sottotipo di virus, quindi nessun problema sanitario per l’uomo». Dopo le analisi del laboratorio che hanno appurato l’esistenza del focolaio a Mordano, «è stata attivata subito la procedura standard di isolamento del focolaio e di abbattimento di tutti gli animali presenti da parte di personale specializzato – prosegue Martini -. Attualmente il ‘cantiere’ è isolato e i lavori di abbattimento procedono. Probabilmente termineranno entro la prossima settimana». In ogni caso, assicura il medico, «vengono effettuati controlli di massima precauzione su tutti gli allevamenti della filiera e limitrofi».