Imola, bilancio record per la Sacmi

La cooperativa archivia il 2016 con 1,4 miliardi di euro di ricavi e 642 milioni di patrimonio netto

Paolo Mongardi, presidente di Sacmi

Paolo Mongardi, presidente di Sacmi

Imola, 23 maggio 2017 - Ricavi da vendite e prestazioni a quota 1,4 miliardi di euro (circa 40 milioni in più del 2015) e un patrimonio netto di 642 milioni. Sacmi archivia il 2016 con uno dei migliori bilanci nella storia della cooperativa. Al pari della casa madre, Sacmi Imola, anche il consolidato del gruppo chiude decisamente meglio sia delle ipotesi di budget sia dell’anno precedente, con un fatturato in crescita e un risultato netto consolidato, incrementato rispetto al 2015, che si ferma a circa 36 milioni di euro.

A fare da traino, le ottime performance delle Divisioni Ceramics e Closures & Containers. La prima, che rappresenta circa il 70% dei volumi realizzati da Sacmi Imola, ha nel 2016 ulteriormente consolidato il percorso di crescita intrapreso negli anni precedenti, "con un risultato particolarmente positivo – sottolinea il presidente, Paolo Mongardi – sul mercato italiano ed europeo. Segno dell’alta propensione agli investimenti delle nostre imprese e della scelta di Sacmi, rivelatasi ancora una volta premiante, di continuare a puntare sull’innovazione di prodotto, sull’efficienza ed automazione impiantistica".

Risultati positivi che si riflettono anche sull’occupazione, che raggiunge quota 4.247 dipendenti a livello di Gruppo (quasi 70 in più rispetto all’anno scorso), oltre 2.900 nei soli stabilimenti italiani, un risultato non scontato per un Gruppo industriale che continua a realizzare ben l’85% dei volumi all’estero. Di particolare rilievo in ambito Packaging-Beverage, nel 2016, il successo della nuova gamma di etichettatrici Kube, prodotta in Sacmi Verona, ma anche l’acquisizione di Defranceschi Italia. Un’operazione, quest’ultima, "di grande valore strategico ed anche etico – osserva il presidente di Sacmi – avendo rilevato a tempo di record un’azienda dal fallimento e consentito quindi di mantenere un patrimonio di competenze e know-how propri del nostro territorio".

Tra le prossime sfide, anticipa Mongardi, un ulteriore riassetto organizzativo interno che parta "dalla valorizzazione dei giovani, da inserire nei ruoli chiave delle aziende del Gruppo. Solo così – conclude il presidente di Sacmi – potremo proiettare la nostra cooperativa nel futuro, per quello che vuole continuare ad essere un Gruppo intergenerazionale di respiro mondiale".