Vino, dal Sudafrica a Imola per studiare il modello Cavim

I vertici della Klawer wine cellars in visita alla cantina di Sasso Morelli

Andries Blake, Frikkie Adriaanse e Karl Jansen della Klawer wine cellars

Andries Blake, Frikkie Adriaanse e Karl Jansen della Klawer wine cellars

Imola, 21 dicembre 2016 - Una cantina presa a modello. E’ la Cavim di Sasso Morelli (Imola), che in questi giorni ha ospitato la visita dei vertici della cooperativa Klawer Wine Cellars, con sede a Klawer, in Sudafrica. Ad accompagnare il presidente Frikkie Adriaanse, il direttore Andries Blake ed il capo enologo Karl Jansen van Rensburg sono stati la presidente Cavim, Silvia Manzoni e il direttore Cesare Pasini insieme al titolare della Diemme di Lugo, Giuseppe Melandri, specializzata nella produzione di macchinari enologici. La visita ha riguardato gli impianti della linea di ricevimento e pressatura uve, e la pressa soffice T75, che Cavim ha acquistato tre anni fa dalla Diemme di Lugo, ed è risultata molto interessante. E’ servita alla delegazione sudafricana per rendersi conto della validità dell’impianto, ed in vista di un futuro ampliamento e sviluppo della loro cantina, terranno in considerazione quanto visto nella cooperativa imolese. Ad oggi la Klawer Wine Cellars è seconda per dimensioni in Sudafrica, con una capacità produttiva di circa 500mila quintali di uva all’anno ed è in fase di ulteriore espansione. “Non è la prima volta che delegazioni di aziende vinicole straniere, da Spagna, Australia, Nuova Zelanda e California vengono a visitare i nostri impianti, realizzati dalla Diemme di Lugo”, spiega Cesare Pasini, direttore della Cavim.

In specifico la linea di ricevimento e pressatura uve è di ultima generazione, con una capacità di 2 mila quintali, in grado di garantire una pressatura soffice delle uve, che consente di ottenere il massimo in fatto di qualità organolettiche dagli acini, così pressati. “Questo impianto di pressatura l’abbiamo montato tre anni fa, nel segno di quella continua innovazione tecnologica che unita all’attenta lavorazione in vigna ci consente di ottenere uve e vini sempre più di qualità” sottolinea la presidente Silvia Manzoni.

Tanto più in un’annata soddisfacente come quella che si è appena conclusa in vigna, con una vendemmia che ha dato buone soddisfazioni per la qualità delle uve e una quantità sostanzialmente sui livelli degli scorsi anni, di uve conferite dai circa 330 soci. “Al momento i segnali sono positivi, con i prezzi del vino in rialzo rispetto allo scorso anno; la speranza è che anche nel corso del prossimo anno venga mantenuto questo andamento” fa sapere Pasini.

“Siamo molto soddisfatti per l’ottima collaborazione di tutti i soci, finalizzata all’obiettivo comune di produrre uve di qualità sempre migliore. Abbiamo fatto un grande lavoro di confronto e contatto continuo con loro e questo ha dato i suoi frutti, sia in collina che in pianura. Si tratta di un lavoro indispensabile per ottenere prodotti di alta qualità, che sono quelli sempre più cercati dal mercato” aggiunge la presidente Manzoni.