L’allarme del Pd ai grillini: "Su Facebook si evocano le pistole, dissociatevi"

I democratici di Imola dopo le affermazioni di alcuni esponenti del M5s candidati alle scorse elezioni contro i consiglieri di maggioranza

Il post su Facebook

Il post su Facebook

Imola, 28 luglio 2014 - Commenti che "oltrepassano ogni limite di decenza", con tanto di riferimenti espliciti a pistole e "colpi con cui abbattere i consiglieri comunali di maggioranza". A lanciare l'allarme è il Pd di Imola, segnalando un post che su Facebook vede intervenire "noti esponenti del M5s di Imola, tra cui anche candidati alle elezioni comunali del 2013". Di conseguenza, i democratici chiedono "a tutti i consiglieri comunali del M5s di prendere immediatamente le distanze dalle affermazioni di questi esponenti e simpatizzanti del movimento": questo l'appello formulato dal segretario territoriale Marco Raccagna, da quello comunale Roberto Grementieri e dal capogruppo in Consiglio, Marcello Tarozzi, autori di una nota congiunta.

E' proprio Tarozzi ad ever sollevato il caso, sempre su Facebook, alcuni giorni fa. Tutto nasce dal post di un attivista grillino sulla consigliera comunale Alice Sieli (Pd), finita sotto accusa per il suo impiego all'interno di una struttura che riceve fondi dal Comune. Tra i vari commenti, c'è quello di Isa Tamagnini, candidata grillina alle elezioni 2013, che in riferimento ai consiglieri di maggioranza scrive: "Quanti sono? 18? Azz, solo quattro in piu' dei colpi di un caricatore di automatica". Un'altra persona risponde: "Ci sono caricatori da 17 (glock), poi basta che ne prendi per una volta due in fila. Il problema è ci sono sempre tutti assieme?". E ancora: "Venti colpi, il gioco è fatto. Ma non dà soddisfazione, meglio gli ortaggi".

Tarozzi pubblica alcuni screenshot con lo scambio di battute, definendolo "una vergogna". Il primo a raccogliere la sollecitazione è il capogruppo di Fi, Simone Carapia, che sul profilo del democratico parla di "commenti vergognosi e di una gravità inaudita che vanno immediatamente condannati". Poco dopo interviene anche il capogruppo di Ncd, Alessandro Mirri: "Simili parole mi ricordano fatti molto gravi degli anni '70, in cui molte persone venivano ogni giorno fatte oggetto di violenza anche mortale. Se davvero i colleghi consiglieri del M5s sono sinceri prendano immediate distanze da chi ha scritto quelle inaccettabili parole". Una consigliera grillina, Claudia Resta, in effetti interviene ma non certo per stemperare le polemiche.

"Molti di quelli che hanno scritto non li conosciamo neppure", si difende Resta, che a Tarozzi dice: "Invece che screditare gli altri con qualcosa che non abbiamo scritto noi, della quale non conosciamo neanche chi l'ha scritto (per assurdo potrebbe essere anche qualcuno dei vostri, com'è già successo), vedi di farti apprezzare per quello che fai". In in altro commento, Resta conferma che l'autore del post originario e Tamagnini "sono nostri attivisti", mentre altre persone, compreso l'autore delle frasi sui colpi di pistola, "non so chi siano". Ad ogni modo, "penso che queste parole siano sicuramente da condannare, ma io se fossi in voi - sbotta Resta - prenderei le distanze anche da chi, come qui sopra, si rivolge a me o a noi dicendo che 'fomentiamo odio', 'ex leghisti', 'simili coglioni'...".

Oggi, la nota con cui il Pd torna sulla vicenda: "Non è ammissibile l'ironia usando parole che incitano alla violenza verso le persone", scrivono i tre dirigenti democratici, "se non si prende subito distanza da queste parole si è di fatto conniventi".Dunque, "non saranno piu' tollerate affermazioni al limite della diffamazione o con contenuti violenti", aggiungono dal Pd, ringranziando Carapia e Mirri per le loro parole. Anche il berlusconiano, per altro, interviene con una nota: "Le espulsioni nel movimento sono all'ordine del giorno, ma qui sembra che a farla franca invece siano sempre i tracotanti".