Non è qui la festa

Imola, 15 gennaio 2016 - Le riduzioni degli spazi e della durata, che hanno contraddistinto l’ultima edizione, erano stati un segnale inequivocabile. E anche le recenti dichiarazioni del segretario Marco Raccagna, che si era detto pronto a intervenire sulle manifestazioni targate Pd, senza però tagliarle, suonavano come un chiaro avvertimento. «Festa Lungofiume addio», annuncia il settimanale Sabato Sera, da sempre punto di riferimento per gli elettori imolesi del Partitone, che nell’ultimo numero ospita una lunga intervista proprio al numero uno di viale Zappi.

Un’indiscrezione, quella sull’abbandono della storica location in riva al Santerno, che fa effetto. E le critiche dei ristoratori, arrabbiati per la concorrenza sempre più evidente della kermesse dem, non c’entrano. Così come per nulla hanno inciso, sulla decisione finale, i regolamenti (fin troppo soft) appena varati, sul tema, dalle amministrazioni. «Il modello fiera è arrivato al capolinea», è il pensiero di Raccagna. Meglio puntare su più appuntamenti, anche se piccoli, che sappiano però chiudere in attivo. Ma come cambiano i tempi. E come cambiano le abitudini di un partito che, tra crisi economica e di vocazioni (quelle dei volontari), è costretto a rinunciare anche sul Santerno a uno dei suoi simboli. Addio dunque all’evento estivo per eccellenza della politica imolese: passerella per ministri e segretari, calamita per migliaia di appassionati e semplici curiosi. Almeno fino a ieri. Ora la festa non è più qui.