Ricompaiono i predoni del sole: rubati 350 pannelli

Bottino di 60mila euro a Sesto

Salvatore Cacciatore, proprietario del terreno su cui sorge il parco (foto Isolapress)

Salvatore Cacciatore, proprietario del terreno su cui sorge il parco (foto Isolapress)

Imola, 30 agosto 2014 - Hanno lavorato indisturbati alcune ore, complice il silenzio della notte e la quiete dei campi della Bassa. E alla fine se ne sono andati con 60mila euro di pannelli fotovoltaici. Peccato però che, strappati così in malo modo, rischiano di essere del tutto inutilizzabili. Siamo nelle campagne di Sesto Imolese, dove martedì notte una banda ben organizzata di ladri è riuscita a rubare 350 pannelli dall’impianto fotovoltaico in via San Vitale 164. Gestito dalla San vitale srl con sede legale a Bolzano, di fatto l’impianto risponde a una società tedesca che nel 2010 aveva messo in funzionamento un impianto di circa 4mila pannelli. «L’allarme è partito direttamente dalla Germania — spiega Salvatore Cacciatore, proprietario del terreno su cui sorge il parco fotovoltaico preso in affitto dalla società bolzanina per 25 anni —. Dai loro sistemi di controllo si sono accorti di un calo di potenza nell’impianto che non poteva essere giustificato da fattori meteorologici». 

Subito la società ha inviato a Sesto Imolese un tecnico incaricato in materia di sicurezza e, una volta entrato nel parco, si è accorto dell’ammanco: 350 pannelli fotovoltaici erano spariti. «I ladri hanno però tagliato pure i cablaggi e quei pannelli sono costruiti in maniera da poter essere smontati solo aprendo l’apposita scatola con una chiave dedicata — continua Cacciatore —. Così invece si sono danneggiati i circuiti interni e non sono riutilizzabili». Il danno sarebbe stimato in 60mila euro per i soli pannelli e altrettanti per la manomissione dei supporti e delle reti di alimentazione. «Il calo di potenza dell’impianto è di circa il 10 per cento — aggiunge —. Non so quando verranno ripristinati i pannelli mancanti». Da una prima ricostruzione della vicenda, la banda ha raggiunto il parco fotovoltaico dal campo confinante di un’azienda agricola non attiva.

Poi, dopo aver tagliato la rete, hanno iniziato a tranciare i cablaggi, portando fuori uno a uno i pannelli. Ad attendere la banda c’era senza ombra di dubbio un camion, ma informazioni preziose potrebbero essere contenute dalle immagini dell’impianto di videoserveglianza che ieri doveva ancora essere visionato dai carabinieri ai quali sono affidate le indagini. I pannelli fotovoltaici, nell’ambito dell’Unione europea, sono tutti registrati ed è improbabile che i ladri riescano a commercializzarli di nuovo entro questi confini. Nei Paesi del Nord Africa, invece, non ci sono norme che tengano conto della marchiatura come in Europa. Nel 2011, dopo settimane di indagini e pedinamenti, i carabinieri riuscirono ad arrestare 11marocchini mentre stavano tentando di rubare 1.266 pannelli da un impianto tra Imola e Mordano.