Sport, cultura e commercio piangono Mita: "Una vita per la sua città"

Tanti i volti noti presenti al funerale

Imola, il funerale di Gianni Mita (Foto Isolapress)

Imola, il funerale di Gianni Mita (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 1° agosto 2015 - Tante, ieri, le persone che hanno rivolto l’ultimo saluto a Gianni Mita, 74 anni. Parenti e amici, ma anche personalità del mondo sportivo, della musica, dell’arte culinaria e molti colleghi commercianti si sono trovati ieri mattina alla chiesa di San Domenico per i funerali di un gentiluomo col sorriso sempre pronto. «Una persona umanamente attenta alle cose fondamentali della vita – ha ricordato don Tonino Cavina nell’omelia –. Per noi è stato come un modello e lo ringraziamo per quello che ha fatto nella città, nello sport e non solo. Lui se ne va, ma ci lascia questi ricordi e queste attività di cui noi diciamo grazie a lui e ringraziamo il Signore di avercelo dato».

Tanti i rappresentanti provenienti dai diversi settori nei quali Mita si è attivato nella sua vita. Tante le persone che almeno una volta lo hanno incrociato nel suo negozio in pieno centro, Olga Boutique, e tanti non a caso erano i colleghi commercianti accorsi per un ultimo saluto. «Un grande imprenditore e una persona importante per la città», è il ricordo del direttore dell’Ascom Franco Tonelli. Tra i rappresentanti del mondo Andrea Costa (la società intende ricordarlo il prossimo anno nel primo anniversario della scomparsa) gli attuali dirigenti Gian Piero Domenicali e Alberto Bordini, oltre ad Andrea Bandini, Franco Marabini e Carlo Sembianti che hanno condiviso con Mita la fondazione del club nel 1967. Delegato imolese dell’Accademia italiana di cucina dal 2002 al 2011, a salutarlo colui che ne ha raccolto la carica, Antonio Gaddoni, lo storico Massimo Montanari oltre a tanti accademici giunti dalle città vicine dell’Emilia e della Romagna. Anche la musica era una passione nelle corde di Gianni, di certo ereditata dal padre (musicista autodidatta e parte del Trio Mita, popolare in città negli anni ’60, ’70 e ‘80), e importante è stato il suo contributo dato all’Accademia pianistica, ieri rappresentata dal maestro Franco Scala.

Alle esequie non è mancato anche il saluto del dottor Claudio Costa, amico di famiglia che, accompagnato al pulpito da Lidia, moglie di Gianni, ha ricordato l’altruismo dell’amico. «In questo momento in cui Gianni si accinge a incontrare un volto sovrumano che gli promette la resurrezione, fa un regalo a Lidia e a tutti noi, venendoci incontro e abbracciandoci, da uomo fine qual era che cercava sempre di aiutare gli altri. Resterà nei nostri cuori».