La moglie ricorda Gilles Villeneuve: "Lui era lo spirito della velocità"

Il primo maggio Joanna aprirà in autodromo il Passion Day

Gilles Villeneuve

Gilles Villeneuve

Imola, 23 aprile 2015 - Sarà Joanna Villeneuve, moglie dell’indimenticato Gilles, a inaugurare il 1° maggio la giornata della passione dedicata all’Aviatore. Raggiungerà Imola da Montreal (in Canada), dove vive, decisa ad affrontare il lungo viaggio pur di non perdersi l’appuntamento organizzato da FormulaPassion.it in onore di quel marito che, sul circuito del Santerno, per anni ha infiammato gli animi degli appassionati, contagiati dalla ‘febbre Villeneuve’. La conferma arriva dagli stessi ideatori dell’evento che cade a dodici mesi di distanza da quello messo in piedi con successo nel 2014 per ricordare Ayrton Senna nel ventennale della sua scomparsa. Del resto, quello che più manca alla F1 di oggi sono i cavalieri del volante, senza macchia e senza paura. Come Senna e soprattutto come Villeneuve, un vero e proprio simbolo.

«La prima volta che lo incontrai rividi in lui il fisico e la grinta di Nuvolari», diceva Enzo Ferrari del pilota canadese morto in seguito a un tragico incidente avvenuto durante le prove di qualificazione per il Gp del Belgio, nel 1982, a soli 32 anni. Per il compagno di squadra in Ferrari, Jody Sheckter, Villeneuve era «una specie di diavolo, il più veloce pilota della storia della Formula 1». Nella sua carriera durata solo cinque anni, dal 1977 al 1982, nelle scuderie della McLaren, prima, e della Ferrari, poi, il pilota si è infatti distinto per il suo stile di guida frenetico, temerario, quasi da rally. «Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere comparsa, sceneggiatore, attore protagonista e regista del mio modo di vivere», disse una volta Villeneuve.

La moglie, invece, lo ricorda così: «Veniva da me, mi dava il suo orologio, mi baciava e diceva: ‘aspettami, non ci metto molto’. Gilles incarnava uno spirito: la voglia di essere il più veloce, di andare avanti a qualunque costo. Il bello di mio marito è che diceva sempre quello pensava, senza compromessi. Una bella persona con cui stare». Se le chiedi quale fosse la gara di cui Villeneuve andava più fiero, la moglie del pilota canadese risponde senza indugi: «Il Gp di Spagna 1981 al Jarama, perché documenta ciò che era: anche con una macchina più lenta riuscì a vincere, senza buttare nessuno fuori di pista, badando solo a non farsi passare».

E osservando il Circus di oggi, la signora Villeneuve conclude così: «La F1 è molto cambiata, ma per vincere devi avere lo stesso desiderio di competere. Ogni tanto dei ragazzi che non l’hanno mai visto correre mi parlano con rispetto e dolcezza di lui, e questo mi commuove. Credo che oggi Gilles possa essere ancora un modello per loro».

e. a.