Grande jazz al teatro Stignani con il trio di Joshua Redman

Domani il primo appuntamento con la rassegna Crossroads

Il sassofonista Joshua Redman

Il sassofonista Joshua Redman

Imola, 20 aprile 2015 - E’ uno dei grandi del sassofono jazz. Parliamo di Joshua Redman, il musicista statunitense che si esibirà domani alle 21.15 al teatro Stignani nell’ambito del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network r dalla Regione. Per inciso, la 16ª edizione della rassegna porterà a Imola anche il cantante argentino Daniel Milingo, il 23 maggio. Redman è una star mondiale del sax, interprete vigoroso, moderno erede della grande tradizione dei tenoristi afro-americani. Assieme a lui, in un trio dall’incontenibile forza dinamica, Reuben Rogers al contrabbasso e Gregory Hutchinson alla batteria. Il trio di Redman è la versione concentrata del suo celebre quartetto (con l’omissione del pianoforte abitualmente affidato ad Aaron Goldberg), formazione dalla lunga esperienza, in cui la telepatia sommata all’estremo virtuosismo di tutti i suoi componenti trasforma qualunque brano in una vorticosa esaltazione sonora. Che si ripassino gli standard o che si mettano sul leggio composizioni originali, l’incedere di questa formazione è sempre infuocato, come dimostrano le prove dal vivo recentemente finite su disco (Trios Live).

Joshua Redman (nato nel 1969 a Berkeley, California) iniziò a farsi notare nel mondo del jazz nei primi anni ’90. All’epoca lo aiutò l’essere il figlio del celeberrimo sassofonista Dewey Redman. Ma prima che questo vantaggio si trasformasse in un’ombra onnipresente, Joshua sviluppò uno stile tutto suo, fortemente legato alla tradizione, con un senso infallibile per la costruzione melodica, iniziando un’inarrestabile ascesa artistica. Il suo trampolino di lancio fu la Thelonious Monk Competition, vinta nel 1991. Presto Redman poté mostrarsi a capo di propri gruppi (tanto per farsi un’idea, la sua prima band stabile annoverava Brad Mehldau, Christian McBride e Brian Blade, tutti destinati al successo che conosciamo). Dopo numerosi dischi per le etichette del gruppo Warner e collaborazioni con Ray Brown, Dave Brubeck, Chick Corea, Jack DeJohnette, Bill Frisell, Charlie Haden, Herbie Hancock, Milt Jackson, Elvin Jones, Quincy Jones, Pat Metheny e altri artisti (anche classici e rock: su tutti i Rolling Stones). Con Brad Mehldau (col quale collabora anche in duo), lo si può considerare uno dei musicisti più rilevanti tra quelli emersi negli anni ’90.