A fuoco il contatore elettrico: palazzina evacuata in via del Lavoro

Il condominio è stato dichiarato inagibile, dodici famiglie fuori casa

(Foto Isolapress)

(Foto Isolapress)

Imola, 30 luglio 2014 - Una notte fuori casa. Da parenti, amici, in auto o in una stanza d’albergo. Hanno fatto come potevano i residenti della palazzina di via del Lavoro (civici dal 7 al 15), dopo l’incendio provocato molto probabilmente dal corto circuito di un contatore della luce. Erano le 20.30 di lunedì scorso quando il fumo si è sparso dal piano terra del condominio, causando un odore acre che ha portato gli abitanti a dare l’allarme. Ad accorrere, i vigili del fuoco e la polizia municipale. Dopo l’intervento, le forze dell’ordine hanno dichiarato inagibile il condominio e i cittadini hanno dovuto trovare un altro alloggio per la notte. Da una prima ricostruzione, le cause sarebbero accidentali. 

«Fortunatamente i danni sono minimi — dichiarano alcuni residenti —, ma tutti gli appartamenti sono stati evacuati e siamo rientrati a casa solo stamattina (ieri, ndr)». Due coppie di anziani hanno deciso di dormire in auto. «Mia moglie stava cucinando — dice uno di loro — quando si è accorta che non c’era corrente. Ci siamo affacciati alla finestra. Dal piano terra del civico adiacente uscivano le fiamme e una nuvola di fumo nero. C’era cattivo odore nell’aria e abbiamo capito che si trattava di un incendio». I coniugi hanno preferito vigilare sulla propria casa durante la notte, restando in auto. Padre di due bambini (uno di tre, l’altro di tredici anni), il tunisino M. Bouguila insieme con la moglie ha dormito in un hotel della città.

«Ma abbiamo pagato di tasca nostra, anche se un prezzo forfettario (49 euro)». L’uomo racconta che stava rientrando in casa quando la sua attenzione è stata attirata «dal rumore di due o tre scoppi. Poi ho sentito la puzza. Così ho chiamato mia moglie e i bambini e siamo usciti. Le fiamme erano forti, avevo paura che prendessero fuoco anche i contatori del gas ed esplodesse tutto». Il tunisino fa sapere di aver parlato con i vigili: «Ci hanno chiesto se avessimo dei parenti disposti a ospitarci. Così, essendo già mezzanotte, siamo andati in albergo. Ma in tutto questo il Comune dov’era?», si chiede Bouguila.

«La Municipale ha contattato l’amministrazione e la Caritas — chiosa —, ma nessuno ha mosso un dito». L’uomo non è l’unico tra i residenti a porsi delle domande. «Il Comune non si è fatto nemmeno vivo» si aggiunge alla protesta una donna. Infine, un anziano residente pensa alle cause che avrebbero portato al corto circuito. «Strano che sia successo — dice —, perché il contatore era nuovo». «Il Comune interviene solo se ci sono persone non autosufficienti — commenta l’assessore Roberto Visani —. Di sicuro non si è trattata di una calamità e i fatti, già risolti, non rientrano nelle nostre responsabilità».