Giovedì 25 Aprile 2024

Ladri in Comune: incastrati dal giubbotto, identificati gli autori del blitz

Nei guai due magrebini. La polizia cerca un terzo uomo

Due delle porte distrutte dai ladri entrati ai Gruppi consiliari nella notte tra il 2 il 3 dicembre

Due delle porte distrutte dai ladri entrati ai Gruppi consiliari nella notte tra il 2 il 3 dicembre

Imola, 17 dicembre 2014 - A incastrarli  è stato il giubbotto. Un bomber con diversi adesivi attaccati in bella mostra, immortalato dalle telecamere del centro storico e da quelle negli uffici comunali. E se averli visti in faccia nei filmati non era sufficiente, ci ha pensato la confessione di uno dei due a chiudere definitivamente il cerchio intorno ai due ladri dei gruppi consiliari. Gli uomini delle volanti del commissariato di polizia di Imola sono riusciti infatti a identificare e denunciare i due presunti autori della razzia notturna negli uffici dei gruppi consiliari, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 dicembre.

Dovranno rispondere di furto aggravato in concorso A. H., tunisino di 24 anni e Y. E. M., marocchino di 19, entrambi già noti alle forze dell’ordine anche per precedenti specifici. Le indagini, però, continuano a 360 gradi, perché nelle perquisizioni domiciliari non è stato ritrovato il materiale rubato negli uffici. E’ caccia aperta quindi a un possibile terzo uomo che potrebbe avere aiutato i due a disfarsi della merce.

IERI mattina il dirigente comunale Walter Laghi ha formalizzato la denuncia e con ogni probabilità il Comune sarà parte civile nel procedimento a carico dei due magrebini. Il danno arrecato agli uffici ammonta a oltre 30mila euro (ben 15 le porte distrutte). Le indagini partite subito dopo il colpo, con l’ausilio anche della polizia scientifica, hanno permesso agli agenti di acquisire le immagini delle telecamere del centro e degli uffici che ritraevano i due, a volto scoperto, con un abbigliamento ritenuto inequivocabile. Il fatto che fossero volti noti, poi, ha accelerato le indagini. Portati in commissariato, la settimana scorsa, il marocchino sarebbe subito crollato, confessando l’identità del complice. A casa sua sono stati sequestrati il bomber ripreso dalle telecamere e un paio di scarpe numero 40 la cui impronta è compatibile con quelle trovate ai gruppi. Il tunisino, tra l’altro, era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e con ogni probabilità il commissariato chiederà un inasprimento della misura preventiva. Intanto il commissariato continua a lavorare anche sugli altri furti avvenuti in zona, con un incremento di uomini sul territorio, di notte.