"Quell’azienda è sana e vuole assumere. Ma le banche hanno chiuso i rubinetti"

Appello dei sindacati per la Liarre di Casalfiumanese. Gisella Rivola: "Faremo di tutto per trovare una soluzione, non possiamo perdere altri posti di lavoro"

SFIDA ALLA CRISI La Liarre è tra le poche aziende ad avere lavoro, tuttavia...

SFIDA ALLA CRISI La Liarre è tra le poche aziende ad avere lavoro, tuttavia...

Imola, 20 settembre 2014 - ANCORA un'azienda in difficoltà, ancora un'azienda che rischia di chiudere i battenti. Ma la storia, stavolta, va letta al contrario. Non si parla di crisi delle commesse, perché ci sono ordinativi che possono coprire i prossimi cinque anni. Non si parla nemmeno di personale in esubero, anzi l'intenzione è quella di assumere nuovi dipendenti per di più con una formazione universitaria. E allora, qual è il problema? Le banche che, all'improvviso, hanno chiuso i rubinetti a un'impresa che, mosca bianca ultimamente, aveva addirittura cessato l'uso di ammortizzatori sociali.

A denunciare quanto sta accadendo alla Liarre di Casalfiumanese, impresa specializzata in apparecchi elettromedicali con sei dipendenti, sono le categorie Fim, Fiom e Uilm. A giugno l'azienda aveva cambiato proprietà, passando nelle mani di Carlo Cambiuzzi che, come prima azione, aveva sospeso l'utilizzo della cassa integrazione in deroga. Un bel segnale salutato positivamente dai sindacati, fino a che giovedì lo stesso proprietario non ha dovuto chiedere l'intervento proprio delle organizzazioni.

«ATTRAVERSO investimenti in ricerca e perfezionamento dei propri prodotti (apparecchiature elettromedicali), il ripristino di relazioni commerciali con l'estero, il potenziamento della propria struttura commerciale, l'incremento del marchio con la partecipazione a fiere internazionali di settore, la Liarre è riuscita ad acquisire ordini per i prossimi 5 anni sul mercato asiatico garantiti da fideiussioni internazionali e quindi di certo realizzo – spiegano i sindacati –. Purtroppo nel recente incontro la nuova compagine sociale ci ha segnalato la difficoltà riscontrata nel mettere in essere i positivi programmi futuri per il venire meno del supporto bancario».

IL TUTTO nonostante la presenza di protocolli per le imprese con il Circondario. Il problema sarebbe stato generato in particolare da una banca che, all'improvviso, ha chiesto all'impresa di rientrare di un fido (30mila euro, di cui usati solo 25mila) acceso dalla vecchia proprietà. Il mancato rientro ha comportato la segnalazione della Liarre alla centrale rischi come cliente poco affidabile e questo avrebbe innescato un domino di stop al credito in tutti gli altri istituti. I sindacati hanno subito chiesto un incontro urgente al sindaco di Casalfiumanese Gisella Rivola e al presidente del Circondario Daniele Manca, già fissato per lunedì alle 12 in via Boccaccio. «Oggi (ieri, ndr) ho subito incontrato l'azienda – spiega Rivola –, mi sento molto vicina alla loro problematica. Faremo il possibile perché la situazione trovi una soluzione con le banche e non si mettano a rischio commesse per cinque anni o posti di lavoro».