Liste d’attesa, ancora tante criticità

"Niente test acustici. Impossibili anche quelli sulla pressione". L’ospedale: "Soluzione in arrivo"

Un’infermiera al lavoro in ospedale (Spf)

Un’infermiera al lavoro in ospedale (Spf)

Imola, 2 luglio 2016–Non ci sono solo le discussioni sul futuro dell’Azienda sanitaria imolese – sempre in ansia per un eventuale accorpamento con Bologna – ad animare le discussioni tra i reparti del Santa Maria della Scaletta. In ospedale, infatti, tengono sempre banco le problematiche relative alle liste d’attesa, storico tallone d’Achille (soprattutto nel recente passato, quando Imola era stata anche maglia nera inregione) dell’Ausl cittadina. L’ultima segnalazione fa riferimento a due diversi tipi di esami, ritenuti non urgenti dai vertici della struttura, ma sui quali si registrano comunque forti cricità.

Si tratta dei cosiddetti ‘Potenziali evocati uditivi’, a volte chiamati Abr (acronimo anglosassone per Auditory brainstem response audiometry), un test neurologico che valuta la funzionalità del tronco cerebrale in risposta a determinati stimoli uditivi. E poi dell’Holter pressorio delle 24 ore, un test non invasivo e indolore che permette di registrare la pressione arteriosa durante l’arco dell’intera giornata, impossibile da fare in questo momento a Imola.

Nel primo caso, fino a ieri non si accettavano prenotazioni prima di inizio 2017, ma l’Azienda fa sapere che «già da lunedì ci sono ulteriori disponibilità» e dunque verranno riaperte le liste d’attesa. Quanto ai test sulla pressione, dall’ospedale confermano la «manutenzione in contemporanea dei macchinari» in uso al Santa Maria della Scalettta, ma assicurano comunque una soluzione della faccenda «entro breve tempo».

Rassicurazioni che però non piacciono al capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Simone Carapia. «Secondo quanto si affrettavano a dire, qualche mese fa, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità, SergioVenturi, in Emilia-Romagna oltre il 90 per cento di prime visite ed esami strumentali è garantito entro i tempi previsti e cioè, rispettivamente, 30 e 60 giorni – ricorda Carapia –. L’Ausl di Imola che risultava essere una delle peggiori in Regioni come tempi d’attesa è migliorata a tal punto che per la visita per Abr (potenziali evocati acustici) non c’è posto fino al 2017 a meno che qualcuno non rinunci».

Per quanto rigurada l’ Holterpressorio, invece, «si sta aspettando da oltre due mesi e non si accettano visite – osserva il capogruppo di FI –. E gli utenti, specialmente anziani, vengono rimpallati a data da destinarsi». A questo punto, prosegue l’azzurro, «se la situazione sul Santerno non migliora è una scusa in più per farci inglobare da Bologna». Anche perché, sempre secondo la ricostruzione del capogruppo di FI, «chi governa il nostro territorio non è mai stato così debole e oltretutto è un sindaco a fine mandato che non ha potere di trattativa né con con la Regione né con la Città metropolitana che andrà entro breve in mano al sindaco Merola neo rieletto». Quindi, conclude Carapia, «oramai i nodi vengono al pettine e il primo cittadino ha finito di raccontare delle chiacchiere».