Regione, Imola vuole un seggio. E Manca benedice Visani

Il sindaco uscito di scena spinge il vicesindaco

Roberto Visani

Roberto Visani

Imola, 30 agosto 2014 - Per un sindaco che esce di scena, un vicesindaco più forte sulla scena. L’obbligata rinuncia di Daniele Manca alla corsa per la poltrona di governatore dell’Emilia Romagna favorisce Roberto Visani, libero di mettere in conto la conquista di un seggio in consiglio regionale. Come avrebbe potuto, il vicesindaco, giustificare le sue dimissioni in presenza di quelle del capo? Chi avrebbe gestito la dimenticata Imola nell’incomprensibile fiera delle rinunce? Ansia archiviata. Manca è al suo posto, e Visani può pensare di occuparne un altro dopo una decina d’anni di onorato servizio. Sì, ci sarebbe da affrontare il tormentone della giunta versione 3, ma siamo allenati.

Sindaco Manca, ha già rilasciato il suo nullaosta al numero due? La risposta è una benedizione: «Sarebbe una candidatura adeguata, sempre che Visani decida di presentarsi». In prima battuta alle primarie che il Pd imolese lancerà fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre: quattro serate di voto dal 29 al 2, stando alla bozza di regolamento confezionata in viale Zappi (martedì l’approvazione della stesura definitiva). E visto che il Pd si è incamminato sulla strada della parità di genere, dalle urne uscirà l’accoppiata uomo-donna, da candidare alle regionali nella lista per il collegio di Bologna (undici candidati). In ambito femminile la regina è lei: Anna Pariani, consigliera regionale uscente, capogruppo, e ovviamente disponibile alla ricandidatura. Anche per lei Manca spezza una lancia: «La sua qualità non è in discussione». Ma stiamo parlando solo di primarie, in più senza altre donne per ora in pista (il termine per presentare candidature e firme è il 10 settembre). 

Poi ci saranno le elezioni vere (le secondarie) e quelle sono un’altra storia. In un’altra epoca. Sono passati i tempi in cui il partito indicava il nome da votare e le preferenze arrivavano copiose. Signori, si sgamba. E sarebbe tutta da gustare una gara Pariani-Visani: con il vicesindaco ex Margherita che ha dimostrato scioltezza nel raccogliere consenso, e la capogruppo ex Ds che non può abbassarsi ad arrivare seconda. Chi se ne intende, calcola che per eleggere un consigliere occorrano intorno alle seimila preferenze (mica male) e che nel collegio di Bologna gli eletti potrebbero essere cinque-sei. C’è da lavorare, anche perché i due candidati imolesi correranno con un tot di big bolognesi, compreso il segretario Donini. Previsioni? Nessuna. Obiettivo? Per il Pd di Imola, quello minimo è di mantenere un seggio. E il secondo? Manca non si dilunga: «I numeri ci dicono che eleggere due consiglieri è possibile».